Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
Una visione intimista della vita del regista e dell'amore vissuto in riferimento alla figura materna
Questo film è "lo specchio" della vita del regista, di come si guarda, con gli occhi dell'inconscio, se stesso e di come e del perché nasce il suo complesso edipico. Dominante é la figura della madre, su cui si fissa, che la ama, ma la elabora, dentro di sé, in un modo che però resta ancora infantile ancora da adulto, e lo si vede benissimo dal film (il gallo che viene ucciso, il cane al posto dello sconosciuto..)
Cioè, é vero il padre va in guerra lasciando sola la moglie, tra l'altro la madre di Tarkovskji lavorava davvero in una tipografia, come nel film, però l'aspetto interessante è che lui elimina totalmente la classica rappresentazione biografica creando questa visione interiore e poetica, quasi onirica a tratti, che trasforma e racconta con un codice artistico come ha percepito, piu che vissuto, alcuni momenti chiave della sua infanzia.
Questa capacità di "trasmutare" la realtà didascalica in una sua verità cinematografica, lo rende geniale. É nel modo con cui racconta e si esprime, basta guardarsi Solaris e Stalker.
Per esempio anche la scena dei bambini con il fucile, della visita della madre per la signora (per abortire), ma che il bambino non comprende, ecco, tutto questo "non detto", lo rende affascinante.
E poi diciamolo, la protagonista è una gran bella donna e grande attrice e si percepisce la voglia e i desideri che aveva Tarkovskij da bambino, e non c è niente di sbagliato nel pensarlo
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta