Regia di Vojtech Strakaty vedi scheda film
VENEZIA 81: ORIZZONTI EXTRA
La vita agiata e senza pensieri della bella ventitreenne Jindr?is?ka muta radicalmente quando lei e la madre scoprono che il genitore e marito è oberato da debiti e azioni esecutive di rivalsa sono in atto per recuperare parte dei debiti contratti dall'uomo e rivelatisi insoluti.
Gli esattori arriveranno a mettere i sigilli alla casa, dopo aver cercato di vendere i beni mobili di più semplice realizzo. Aiutata da un'amica, la giovane tenta di mettere in salvo qualche mobile di pregio, e poi segue l'amica per incontrare la sua compagnia, composta da ragazzi di ceto altolocato che vivono nella spensieratezza i momenti svagati di una estate piena di prospettive: le stesse che, fino a qualche ora prima, la stessa Jindr?is?ka pensava fossero in duo appannaggio, ingannata da un padre irresponsabile che, tuttavia, la ragazza non riesce a detestare come effettivamente egli meriterebbe.
L'opera prima del ceco Vojtech Strakaty ha un buon incipit che ci proietta dinanzi ad una società che non riesce più a fare a meno di un benessere fine a se stesso, entro cui è convinta si racchiuda il concetto di felicità e realizzazione.
Poi, con il procedere della storia, il film si arena sulla rappresentazione di una festa tra giovani ricchi e vacuamente spensierati che smorza quasi tutto il pathos che si era creato con l'aspettativa di un incontro chiarificante tra un padre irresponsabile ed una figlia sull'orlo di un crollo nervoso.
L'opera insomma pare sprecare le sue buone premesse, per soffermarsi eccessivamente a riprendere l'indolenza di un ceto giovane ed abbiente a cui tutto pare dovuto e garantito, senza tuttavia mai prendere una posizione che possa in qualche modo suffragare il devasto morale a cui un eccessivo benessere sociale ha portato, deresponsabilizzando ogni individuo e sacrificando ogni spirito di iniziativa verso obiettivi concreti e formativi, caratterialmente come anche professionalmente.
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