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L'anno nuovo che non venne mai

Regia di Bogdan Muresanu vedi scheda film

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La recensione su L'anno nuovo che non venne mai

di alan smithee
7 stelle

locandina

L'anno nuovo che non venne mai (2024): locandina

VENEZIA 81: ORIZZONTI - PREMIO ORIZZONTI COME MIGLIOR FILM

La vicenda devastante della dittatura di Ceausescu è un argomento ricorrente nella cinematografia rumena, che da anni sta valorizzando registi di gran talento (Mungiu, Mihaileanu, Puiu, Porumboiu, Jude per ricordare i principali), e segno che la fine di quel calvario costituisce ancora, come è comprensibile, una ferita aperta per i cittadini rumeni oggi.

Stavolta il regista debuttante Bogdan Muresanu si affida a sei storie concatenate, attraverso le quali si dipanano situazioni tragicomiche che riescono a fare riflettere sulla mancanza di libertà di quel regime oppressivo e la voglia di aspirare a nuove ventate di libertà guardando ad Ovest.

 

Nicoleta Hâncu

L'anno nuovo che non venne mai (2024): Nicoleta Hâncu

scena

L'anno nuovo che non venne mai (2024): scena

Le vicende di cui sopra si svolgono immediatamente prima della fatidica data del 17 dicembre 1989, un periodo natalizio funestato da una strage perpetrata dall'esercito sulla folla affamata richiedente pane ma soprattutto libertà. Tra queste storie, troviamo l'epopea dell’attrice orgogliosa che, per salvare la sua carriera, è costretta ad intonare il canto natalizio patriottico, e per questo vorrebbe farlo soltanto se imbottita di farmaci che le tolgano lucidità.

Poi c'è uno studente che vuole fuggire attraversando il confine nuotando tra le gelide acque del Danubio in pieno inverno. Quindi l'epopea della donna che non riesce ad accettare la demolizione della casa dove vive da sempre, in un’area destinata a nuovi nuclei abitativi previsti dalle rigide imposizioni statali. 

Esilarante la vicenda del bimbo che, nell'atto di scrivere la letterina a Babbo Natale, e come tale sottoposta si controlli previsti dalla dittatura, gli racconta per filo e per segno tutta la verità sul sentimento che suo papà priva nei confronti di un certo "zio Nic", che il genitore vorrebbe morto.

Si sorride, a volte si ride, ma si tratta di sentimenti che non nascondono una amarezza di fondo che ancora devasta la mente chi chi può ricordarsi di quei terribili anni di vita sotto il regime.

Iulian Postelnicu

L'anno nuovo che non venne mai (2024): Iulian Postelnicu

scena

L'anno nuovo che non venne mai (2024): scena

Complesso nel suo concatenarsi di storie, quasi convulso, il film ha un suo valore morale che supera probabilmente quello effettivo di opera cinematografica di un autore agli esordi, destinato probabilmente a farsi strada, anche grazie al prestigioso primo premio di Orizzonti guadagnato a Venezia 81.

Arguzia, umorismo caustico, fosche previsioni e scarse speranze di un futuro libero anche alla vigilia di un regime che non sapeva di avere i giorni contati, sono le caratteristiche che rendono il film di Muresanu una testimonianza importante della recente tragica storia di un paese europeo che solo dopo decenni riesce a riprendersi dalla gestione dittatoriale del suo bieco carnefice.

 

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