Regia di Elizabeth Lo vedi scheda film
In Cina si può assoldare una persona che allontana l’amante del proprio partner. Una traduzione abbastanza fedele dell’espressione cinese sarebbe per l’appunto “Mistress Dispeller”, l’”allontanatrice di amanti”. Se si decide poi di fare un documentario sugli eventi che accompagnano il “lavoro” in questione, ad essere coinvolto non è solo un quarto elemento, ma un quinto, un sesto, infiniti altri tra gli spettatori. La vita privata dei due protagonisti viene così messa a nudo di fronte a tanti altri occhi e a tante altre orecchie: alla base, una scusa per indagare le priorità nelle relazioni, le instabilità sentimentali, il dolore del tradimento; in realtà, un’analisi indiretta di un pluristrato di percezioni che invadono il privato di due/tre persone, con una serie di cortocircuiti che nel film di Elizabeth Lo portano ad esilaranti straniamenti. Il tentativo della regista sarebbe assumere uno sguardo imparziale, dilatato, vien da dire a “distanza Hong Sang-soo” quando i personaggi seduti a tavola conversano e si confrontano. Eppure si avverte tutto lo sforzo di trovare una sintesi tra una varietà di toni, costringendo alcune battute naturali fulminanti dei protagonisti dentro un sottotono serioso che non fa bene all’esperienza finale, quasi che lo spettatore debba fare i conti con un giudizio osservativo su una pratica lavorativa già di per sé improbabile per uno sguardo occidentale.
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