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The Fisherman

Regia di Zoey Martinson vedi scheda film

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La recensione su The Fisherman

di mimmovelvet
6 stelle

Dall' Africa una favola che contrappone progresso e tradizione, nuovo e antico, razionalità e magia. Messaggi positivi verso la natura e il futuro che ci meritiamo, e poi un altro messaggio oscuro e misterioso, partito dal mare, che resiste sino alla fine...

Dal Ghana arriva a Venezia 81 (visto su Mymovies) un curioso sguardo contemporaneo attraverso la storia di un veccchio pescatore, con il sogno di diventare capobarca, cioè capitano a tutti gli effetti, per la pesca fondamentale alla vita economica del villaggio. E' l'occasione per raccontare lo scontro di mondi, epoche e conoscenze diverse. Il vecchio Atta (il fisherman del titolo) rifiuta il concetto di pensione, sente che è giunto il suo momento per sostituire l'anziano capobarca attuale che deve cedere il passo, e difende le proprie convinzioni e tradizioni contro tutto ciò che è nuovo. Osteggia innanzitutto i cellulari, il film è fitto di riferimenti ostili al suo impiego spropositato, rincretinisce la gente, la rende schiava dello strumento oltre ogni ragione. Perchè la gente, dice Atta, crede di trovarci la soluzione a tutto, per esempio se oggi pioverà o meno, e giù a scommettere con il giovane figlio del capobarca uscente, incapace ma pieno di risorse tecnologiche avanzate. Alla faccia del peggior nepotismo, viene nominato capobarca proprio il figlio dal padre dimissionario, e per il povero Atta solo l'umiliante attestazione di miglior pescatore della settimana (con tanto di cartello vergato frettolosamente a mano), e un gran bel pescione fresco, il più grosso pescato dall'organizzazione, come omaggio concreto. Da qui il film sviluppa un interessante connubio tra magico e grottesco, platealmente favolistico, visto che il pesce in questione si mostra essere parlante, e fornito di un acume profondo arricchito di critica piccata verso il suo attuale, sconsolato neoproprietario. Dopo il consueto, scontato rifiuto iniziale (il pesce parla solo per le sue orecchie), scopriamo che questi proviene dal regno del mare ed è latore di un messaggio destinato proprio a lui. La storia è divertente, avventurosa, affronta tanti temi etici, ecologici, sociali che contrappongono spesso la difesa della tradizione, della natura e le esigenze della innovazione tecnologica, del progresso. Tutto alla fine porta ad una propria quadratura, cioè tutto più o meno non cambia, ma senza quel pesce e la sua ardita parlantina il fisherman non avrebbe capito e saputo tante cose della sua vita, della sua famiglia, e soprattutto del suo futuro. Regia pulita, ordinata, educata, ricca di colori e messaggi positivi. E poi che bello qualcuno che finalmente dice la verità, di quanto ci stiano facendo regredire mentalmente i tanto agognati smartphone....

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