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Honeymoon

Regia di Zhanna Ozirna vedi scheda film

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La recensione su Honeymoon

di orsotenerone
8 stelle

Honeymoon è il quarto e ultimo film della sezione Biennale college cinema, è un film ucraino ambientato a Kiev.

 

Ogni Festival del cinema di Venezia a cui ho partecipato ha saputo regalarmi un film che mi riuscisse s sconvolgere completamente.

Questo è il caso di Honeymoon, un film che racconta della guerra senza mai farla vedere ma solo sentire e raccontare.

 

Quasi una sorta di “Zona d’interesse” ma raccontata attraverso una giovane storia d’amore: quella tra Taras e Olya.

Il film è ambientato dentro un appartamento e i protagonisti sono solo loro due. Solo all’inizio vediamo un gruppo di amici, poi basta: la solitudine.

La regista, perché di donna si tratta, e lo si capisce (in senso positivo) durante tutto il film, riesce a promuovere una forte intimità e sensualità tra i due ragazzi.

 

La bellezza di questo film è che è si ambientato a Kiev, ma potrebbe essere in qualunque guerra tanto sarebbe uguale.

Tutte le guerre fanno schifo.

Con questo film la regista ti entrare non solo all’interno della guerra, ma all’interno di quell’appartamento, di quelle paure, di quell’amore.

Si è parte integrante di quella vita, ed è questo che fa più male vedendo il film, è questo che ti sconvolge di più.

Essere parte di qualcosa che sembra così lontano ma che invece è così vicino.

Un film che ti ribalta, completamente grazie alla bravura della regista e dei due attori ma anche per la convinzione che non è poi un evento così lontano da noi, ma anzi è un qualcosa di vicino.

 

Ira Nirsha l’attrice protagonista è attivista de movimento ucraino e probabilmente ha dato più di una mano nella sceneggiatura.

L’orrore dentro i nostri cinema, dento le nostre case. L’orrore è dentro di noi, dobbiamo abbatterlo, dobbiamo sconfiggerlo, dobbiamo essere noi la pace.

La pace anche per chi uscendo da quell’appartamento non sa se troverà la vita o un cecchino.

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