Regia di Christian Filippi vedi scheda film
VENEZIA 81: BIENNALE COLLEGE Riccardino sta per compiere diciotto, e vive e cresce nella casa famiglia in cui vive, dopo che o servizi sociali lo fanno sottratto ad una madre irresponsabile e balorda che lo ama o lo respinge, influenzata dalle turbe mentali che la assillano.
La presenza responsabile ed affettuosa di una acvorata educatrice, che desidera predisporre Riccardo verso un futuro più sereno ed in famiglia, non impedirà al giovane orgoglioso e particolarmente portato per ficcarsi nei guai, di scappare per raggiungere sua madre sbandata e vivere con lei, o almeno festeggiare l'imminente compleanno assieme alla genitrice.
Purtroppo la vita pone Riccardino dinanzi ad una realtà sempre troppo dura, fatta di scelte senza possibilità di ripensamento, che costeranno al giovane sacrifici enormi. Sorretto dalla verve del giovane attore Zackari Delmas (già apprezzato in un ruolo di contorno in Diciannove (2024), pure lui a Venezia 81, e dalla ottima prova di Giulia Galassi (l'educatrice amorevole), Silvia D'amico (una madre irresponsabile) e Simone Liberati (l'educatore), Il mio compleanno, valida opera d'esordio di Christian Filippi, sonda territori scottanti che derivano da percorsi di crescita accidentati, laddove la famiglia naturale si dimostra incapace di sorreggere le responsabilità che le spettano già in natura, oltre che addentro alla gerarchia di una vita in società che si vorrebbe consolidata ed acquisita.
Nel film spicca la vitalità a volte fuori controllo del giovane e sensibile protagonista, e la sua orgogliosa reticenza ad adattarsi a regole che lo vedono soggiogato e costretto a fare cose nelle quali egli proprio non si riconosce.
Al di là di una certa smaccata semplicità di impianto scenico, il film funziona e si fa apprezzare per la schiettezza con cui riesce a cesellare almeno tre tra i personaggi cardine della vicenda: Riccardino e le sue due donne di riferimento.
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