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Il mio compleanno

Regia di Christian Filippi vedi scheda film

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La recensione su Il mio compleanno

di orsotenerone
6 stelle

Per la sezione Biennale Cinema College abbiamo “il mio compleanno” film italiano di fortissimo impatto emotivo.

Un ragazzo scappa da una casa-famiglia per ricongiungersi a sua madre. Le cose però non andranno come si sarebbe aspettato.

Parto col dire che questo film italiano, meriterebbe una buona distribuzione in sala, molto più di altri film più blasonati perché con registi o attori famosi.

E, guarda bene, non sto pensando solo ai cinepanettoni.

 

Il film parte piano, ma con il passare del tempo prende vita e ti rende partecipe di una storia, si di finzione, ma che in molte parti d’Italia è realtà.

La bravura del regista è quella di raccontare con drammaticità i fatti senza però rendere il film pesante alla visione.

Nel finale, che sicuramente è molto forte, c’è anche spazio per la commozione, che però si deve sicuramente trasformare in rabbia e voglia di agire.

 

Bellissima l’interpretazione di Zackary Delman nel ruolo di Riccardo, il protagonista. Grazie alla sua bella espressività facciale è riuscito a dare una profondità immensa.

Bene anche Silvia d’Amico che già avevamo visto in TV, il suo personaggio e cioè la mamma di Riccardo era molto difficile, con quel cambio repentino di emozioni e stati d’animo. Bravissima.

Non ho visto tanti film ambientati nelle case-famiglia, e sono certo che più di qualcuno non sappiano nemmeno cosa sia.

 

Io ho avuto modo di lavorarci e vi posso dire che il tutto è costruito in maniera esemplare: dai locali agli stati d’animo di ospiti ed educatori.

Un’opera che mi ha stupito molto e che, se non fosse stato per la mostra del cinema, forse non avrei mai avuto modo di vedere.

Vogliamo trovargli un difetto? Eh, purtroppo c’è…. Il romanesco. Se è vero che il film è ambientato a Roma è anche vero che siamo in Italia, possibile che non riusciamo a recitare o a girare un film in italiano?

Ultima cosa: ho trovato veramente bello il titolo con l’aggettivo possessivo. Cioè “mio”, normalmente è più facile trovare titoli senza aggettivi possessivi. Qui, con questo titolo ti vuole raccontare l’importanza della sua storia e creare un filo diretto con lo spettatore. Grande scelta.

 

 

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