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Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Cloud

di alan smithee
7 stelle

locandina

Cloud (2024): locandina

VENEZIA 81: FUORI CONCORSO

Yoshii è in ragazzo che si arrotonda la magra entrata mensile smerciando online articoli di vario genere, acquistate a poco prezzo all'ingrosso da chi non è in grado di collocarle, e poste in vendita in rete tramite aste on line.

Una sora di strozzinaggio con cui il ragazzo approfitta senza scrupoli di una situazione di urgenza dei venditori, pagati a peso un'inezia, tentando poi di raggiungere la richiesta con offerte accattivanti che consentono anche l'auto guadagni, ogni volta che l'asta ottiene il tutto esaurito.

 

Masaki Suda

Cloud (2024): Masaki Suda

scena

Cloud (2024): scena

Questo agire esaspera i venditori in crisi lasciando perfettamente indifferente l'abile commerciante, che presto si trasforma in una sorta di epicentro di sentimenti negativi, che proprio attraverso i percorsi online trova modo di materializzarsi nella mente e nell'agire di chi gli sta vicino. Quando infatti il giovane si licenzia e decide di occuparsi interamente alle vendite on line, e per questo fugge dalla città prendendo in affitto con la fidanzata una casa in riva al lago, ecco che, mentre il lavoro procede apparentemente a gonfie vele, una serie di oscure presenze online finiscono prima per turbare il quieto vivere in quel luogo tranquillo, fino a dare origine ad alcuni incidenti inquietanti ed episodi di morti assai sospette.

 

Masaki Suda, Kotone Furukawa

Cloud (2024): Masaki Suda, Kotone Furukawa

Masaki Suda, Masataka Kubota

Cloud (2024): Masaki Suda, Masataka Kubota

Kiyoshi Kurosawa, da sempre gran regista che ha trovato nell'horror velato di occultismo e presenze impalpabili la via per rendere palpabile sullo spettatore il sentimento della paura senza necessariamente ricorrere ad effetto visivo concretamente impressionanti, quanto piuttosto cercando di seguire i percorsi e le dinamiche del propagarsi del sentimento del terrore, trova pane per i propri denti in questa storia di fantasmi creati da sentimenti negativi che si fanno materia palpabile portatrice di morte e terrore.

La splendida ed elaborata tecnica di regia che gioca sulla suspence e scaraventa lo spettatore nei panni della presenza malvagia, rende palpabile il disagio del protagonista e nello stesso tempo ci fa partecipi di un complotto che non può avere spiegazioni se non vivendo con la propria emotività sentimenti piuttosto simili a quelli che tornano il nostro controverso protagonista.

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