Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
VENEZIA 81: FUORI CONCORSO
C'è del marcio anche tra i ranghi della polizia belga.
Nel 1995, il paese è sconvolto dalla scomparsa di due bimbe amiche, che hanno fatto sparire ogni traccia di sé mentre si trovavano a giocare assieme Il giovane ed idealista agente Paul Chartier, orgoglioso e motivato, parte alla ricerca del colpevole dopo aver raccolto una testimonianza che pare farlocca, fornita da un folle del paese ove vivono le due bimbe. Vista la determinazione del giovane, egli viene inserito tra i ranghi di una operazione speciale che la polizia speciale ha ribattezzato Maldoror.
Ma il marcio si espande e il desiderio di venire a capo della delicata matassa di misteri e reticenze finisce per compromettere la serenità familiare del giovane poliziotto, fresco sposo di una ragazza di origini italiane, già di suo alle prese con problemi familiari con i propri genitori.
È un mondo sporco e ingiusto quello che il talentuoso regista belga Fabrice du Weltz utilizza ben più che da sfondo alle proprie spesso inquietanti vicende oggetto dei suoi film.
In Maldoror, noir sporco e frenetico, la voglia di venire a capo di un mistero insopportabile che catapulta il giovane ed impulsivo poliziotto in una palude di malessere e reticenza odiosa, si trasforma nella vera fiamma che anima il film e lo rende vitale e sconcertate.
Affiancato da un cast di attori davvero in parte (Alba Gaia Bellugi, Lauret Lucas sfregiato con benda che pare Nick Fury, Sergi Lopez sempre più spesso ed inquietante e una sguaiata Beatrice Dalle) il protagonista Anthony Bayon, viso da adolescente sovrappeso con sguardo profondo e motivato, si rivela uno degli ingredienti principali che trasformano il thriller in un gran film teso e concitato, che non accusa mai stanchezza nelle sue lunghe oltre due ore e mezza di durata.
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