Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Confesso di aver sempre nutrito una certa simpatia per Neil Jordan: il regista irlandese, probabilmente, non ha mai imbroccato il capolavoro che ti segna la carriera (forse avvicinandosi solo con lo stracult "La moglie del soldato") ma si è sempre distinto per la grande libertà espressiva che lo ha portato, nel corso di una carriera trentennale, a toccare svariati generi cinematografici, molto spesso in contraddizione aperta rispetto a qualsiasi logica di cassetta. "Triplo gioco", remake di una pellicola di Melville (che non ho mai visto: ovviamente non azzarderò paragoni), è uno scanzonato "film di rapine", che scorre via piacevolmente, soprattutto grazie alla elegantissima confezione (davvero notevole, specie nelle scene notturne e negli interni, la fotografia dell'esperto Chris "Mission" Menges) e alla splendida prova di un ritrovato Nick Nolte, in una delle migliori interpretazioni della sua carriera (e lode a Jordan per aver riportato alla ribalta, con un bel ruolo da protagonista, un ottimo attore, ormai da un po' di tempo avviato sulle ripide discese del Viale del Tramonto). Certo, in "Triplo gioco" non mancano i difetti: la sceneggiatura è abbastanza improbabile e molti personaggi sono appena abbozzati (quasi umilianti i tre minuti scarsi concessi a Ralph Fiennes) ma, nell'insieme, il film di Neil Jordan si lascia guardare davvero volentieri (anche se non s'imprime nella memoria con particolare forza). Il voto finale? Un po' più di tre stelle... arrotondiamo pure per eccesso.
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