Regia di Neil Jordan vedi scheda film
La gente parla del "gioco" come di un peccato non confessabile.
Poi ci infila l'alcool, e la malattia. Poi la prostituzione, il furto, la droga e la carta stagnola.
Quello che fa la differenza è l'approccio.
Non è il giusto e lo sbagliato, non è il bene e il male, o il buono e il cattivo.
Quando uno gioca, mette in tavola in primis la propria dignità e la propria virilità.
Perdere è l'essenza del gioco. Vincere è solo una trama purulenta e perversa.
"The Good Thief" non è niente. Nè l'essenza dell'uomo , tantomeno la sua proiezione.
"The Good Thief" è il film che ti aspetti da Neil Jordan. Patetico, e senza mordente. Scritto svogliatamente , e girato ancora peggio.
E' cinema scontato, provinciale e ricalcato.
Il gioco è improvvisazione e fortuna. E ingordigia e senso estetico.
E qui dentro non c'è niente.
Rimane solo Nick Nolte, la sua classe indescrivibile ed il suo essere, sempre e comunque, un cane randagio.
Chi è perdente, lo deve un po' anche a lui. Grande.
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