Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
Tra il 1983 e il 1984 un gruppo di suprematisti bianchi, guidati da un giovane fanatico (Hoult) che si ispira a un libro-vangelo intitolato The Turner Diaries (di William Luther Pierce, a cui si richiamarono anche gli assalitori di Capitol Hill nel 2021), mise a segno una serie di attentati e rapine negli Stati Uniti. L'obiettivo era quello di "riprendersi il paese", affermando il verbo ariano. Sulle loro tracce c'è un disilluso agente dell'FBI (Law, intonatissimo e in versione baffuta), determinato a sgominare a tutti i costi la Aryan Nations, nonostante trovi scarsa collaborazione da parte della polizia.
Tratto da The Silent Brotherhood di Kevin Flynn e Gary Gerhardt, che racconta fatti realmente accaduti in quegli anni, il film di Justin Kurzel è un poliziesco che narra i fatti di ieri come monito a quelli di oggi. Pur privo di accenti sfacciatamente propagandistici, The Order manda un massaggio chiaro, ma del tutto privo di retorica (se non quella degli imbonitori ariani) a proposito della minaccia che questi gruppi di estremisti costituiscono per la democrazia americana. È l'altra faccia di Louisiana, di Minervini: lì, l'America rurale era raccontata con crudezza documentaristica; qui, con sguardo lucido sulla ricostruzione dei fatti di quell'epoca in chiave fiction.
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