Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
Film ostentatamente didascalico che sembra però banale propaganda: i governi sono buoni, i cattivi sono sempre gli altri. Narrazione a tratti soporifera. La durata, per ciò che c'era da dire, sembra eccessiva. Con i titoli di coda si scivola nel grottesco, ma ben pochi potranno realizzarlo: gli altri si daranno gran pacche sulle spalle.
Un agente scopre l'esistenza di un complotto per assumere il controllo del governo americano.
Dopo aver letto questa trama, ho pensato: "Un film che osa parlare della massoneria? Da vedere!".
L'entusiasmo, però, si è smorzato in breve, dopo aver constatato che si trattava invece del solito film "verità" in cui i buoni sono quelli che lavorano per il governo e c'è una cricca di cattivoni che, invece, odia la democrazia. Il fatto che Kissinger venisse indicato tra i nemici giurati del gruppo la dice lunga. Per chi si fosse perso la storia (vera) e si fosse bevuto le storielle che insegnano a scuola, Kissinger, tanto per dirne una, minacciò Aldo Moro di fargli fare una brutta fine se non si fosse piegato alle ragioni della massoneria internazionale. E tutti sappiamo com'è andata. Salvo che, come al solito, però, la facciata è quella dei 4 pezzenti ribelli (in questo caso le BR), ma la realtà sono Mossad, CIA e SISMI. Adoperando un briciolo di buonsenso e discernimento potremmo figurarci che la verità storica su questo gruppo non sia esattamente quella che ci viene rammostrata, di "suprematisti bianchi", ma forse (anche) di gente consapevole delle trame occulte realmente celate dietro al potere governativo. Fa ridere, però, che nessuno abbia problemi a credere che gruppetti di una dozzina di persone possano ordire complotti per sovvertire "la democrazia", e nessuno ti chiama complottista quando lo racconti... mentre sei un folle se sostieni che questa cosa la facciano i casati più potenti e ricchi del pianeta, associati in logge segrete di cui ci sono prove ubique, e, da ultimo, riuniti pure pubblicamente tramite il WEF, cui partecipano individui al vertice del potere e con patrimoni di centinaia di miliardi di dollari/euro. Eh, vabbe', questo è il mondo in cui viviamo anche grazie al cinema masson...ehm.... hollywoodiano. Comunque, chi è interessato a storie di "complotti eversivi" veri può tranquillamente guardare questo simpatico lungometraggio... poi può aprire wikipedia o una chat con AI, o qualche libro di storia (secondo le personali inclinazioni) e verificare come i soli presidenti americani assassinati fossero accomunati dal tentativo di sottrarre il controllo della produzione del denaro ai veri padroni del mondo... esattamente come Aldo Moro, che aveva fatto stampare il denaro dalla zecca dello stato senza debito. E sappiamo com'è andata a finire.
Occorrerà comunque arrivare ai titoli di coda per comprendere che non si tratta soltanto di dabbenaggine, ma di vera e propria propaganda: quando leggiamo che "l'assalto al Campidoglio" del 6 gennaio 2021 è stato ispirato dagli stessi testi che avrebbero ispirato questo movimento, una sonora risata ci accompagna. L'assalto al Campidoglio è una delle più grandi troiate della fintastoria che verrà insegnata a scuola, al pari della marcia su Roma. Anzi, pure molto peggio: almeno in quel caso una marcia organizzata c'era stata, anche se non sfociò in alcun golpe. L'assalto al Campidoglio, ennesimo teatrino del potere, significa, come spesso in questi casi: gente esaltata per un politico-fantoccio, aizzata ad arte, infiltrata da gente prezzolata, agenti FBI, etc., con connivenza dei vari servizi governativi introdotta nel Parlamento, per poi poter fare un polverone da una parte e dall'altra. In questo modo il mondo continua a credere che ci siano due fazioni antitetiche. Poi, certo, basta vedere i sorrisi smaglianti di Kamala Harris che accoglie Trump presidente, ma come anche gli abbracci fraterni Obama-Bush per promuovere i "vaccini covid": tutti acerrimi nemici, con i democratici che accusano perennemente i repubblicani di essere dei mostri dittatori... ma poi.... sempre tarallucci e vino. Adesso siamo nel bel mezzo della narrazione opposta, in cui Trump fa il salvatore di turno: gli arruolamenti schizzano alle stelle... i poveri sognatori saranno carne da macello appena il loro beneamato presidente glielo chiederà in nome di chissà quale stronza finta crisi creata ad arte. Dal finto attacco alieno alla Cina, dal medio oriente alla Russia, etc.
Ma restiamo sul pezzo. Il film parte lentissimo, tanto da dover combattere contro la sonnolenza incipiente. Jude Law non è esattamente in spolvero, qui, interpretando la parte di un agente alquanto privo di carattere, che sembra riprendere i più classici stereotipi del genere: abbiamo l'aria cupa e disillusa, un passato oscuro che qua e là si affaccia, qualche turba comportamentale e un ampio ventaglio di emozioni che vanno dal commosso andante all'eroismo da domenica pomeriggio al bar.
Nicholas Hoult si conferma uno dei pochi attori contemporanei all'altezza dei ruoli e con uno spessore ben sopra la media, che lo fa assomigliare alla generazione precedente, cui il cinema si sta aggrappando in modo sempre più disperato e quasi grottesco. Sempre convincente, diviene ben presto l'anima (nera) del film, rubando del tutto la scena allo sbirro frastornato.
Non mancano, qua e là, ambizioni autoriali, per fortuna sempre misurate e non del tutto fuori luogo: campi e controcampi in alcuni passaggi salienti sottolineano la drammaticità del momento, mentre il ritmo viene scandito senza frenesie e senza concessioni all'impazienza dilagante. Sotto molti profili, sembra quasi di assistere a un film realmente girato negli anni '80, e ci pare perfino di poter cogliere qualche ispirazione di Michael Mann.
La sensazione generale è di eccessiva lunghezza rispetto all'idea di partenza: probabilmente, i fatti sottesi non erano poi così corposi da giustificare un intero film, o forse, semplicemente, la scelta di privilegiare una sorta di "duello personale" tra i due protagonisti ha inutilmente appesantito l'opera, sottraendo spazio a eventi realmente accaduti, che avrebbero potuto essere più interessanti.
Un prodotto sopra la media contemporanea (che, comunque, è agghiacciante!), ma non troppo.
La morale dell'opera? Per un motivo o per l'altro, solo i complotti che vedono coinvolti i poteri veri si avverano (rivoluzione francese, russa, americana, prima guerra mondiale, seconda guerra mondiale, assassinio Kennedy, etc.): chissà come mai, quelli "contro" quei poteri naufragano sempre miseramente, e vengono poi additati nei secoli dei secoli. Evviva le coincidenze, che ci piacciono tanto!
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