Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
The Order (2024): Jude Law
VENEZIA 81 - CONCORSO
Il nuovo film del regista australiano cinquantenne Justin Kurtzel, che arriva per la prima volta al concorso veneziano dopo diverse esperienze a Cannes (Macbeth -2015 e Nitram - 2021), si occupa dell'indagine, nella prima metà degli anni '80, che un solitario ma dinamico poliziotto dell'FBI conduce per debellare una gang criminale di neonazisti che, partendo da una chiesa riconosciuta dallo stato, fomenta odio e intolleranza e auspica un percorso di purificazione per la razza bianca contaminata.
The Order (2024): Nicholas Hoult
The Order (2024): Jude Law, Jurnee Smollett, Tye Sheridan
Per fare ciò, la setta, nel suo ramo più radicalizzato, ha bisogno di fondi, e per questo commette rapine violente ai danni di banche e portavalori.
L'omicidio tramite agguato mortale del conduttore radiofonico Alan Berg (episodio a cui Oliver Stone ha dedicato il suo arrapato Talk Radio con Eric Bogosian protagonista) si trasforma nel culmine dell'attività criminale del gruppo, ed induce il nostro agente Ask (Jude Law), coadiuvato da un giovane poliziotto locale zelante e volenteroso (un Tye Sheridan sempre efficace e qui sacrificale) a mettersi alla ricerca del fantasmagorico e trascinante leader Bob Mathiews, a cui il bravo Nicholas Hoult fornisce corpo e volto, dando vita ad un personaggio dannato e dai risvolti satanici assai azzeccato.
The Order (2024): scena
È un thriller canonico e per certi versi scontato, questo The order, che possiede tuttavia un corpo narrativo robusto e una verve di denuncia piuttosto coerente con l'attuale situazione americana, soprattutto memoria dei fattacci occorsi a Capitol Hill a seguito dell mancata elezione di Trump nel 2021.
Un film medio, corretto e pieno di momenti action riusciti e di quella adrenalina che tuttavia non esclude anche un abbozzo introspettivo dei singoli personaggi, a partire dal protagonista agente Ask, a cui un bravo e nervoso Jude Law fornisce i connotati e descrive nella sua solitudine di padre di famiglia abbandonato fino al limite di una crisi personale senza uscita.
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