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Harvest

Regia di Athina Rachel Tsangari vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Harvest

di port cros
4 stelle
81ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2024)  - IN CONCORSO
 
Contadini corrono in una grande ruota come fossero criceti e le teste dei bambini vengono sbattute sulle pietre in una piccola comunità rurale isolata dal resto del mondo, in un'epoca indefinita prima della rivoluzione industriale. Una comunità chiusa e diffidente verso il mondo esterno, dominata dal proprietario terriero Mister Kent, dove chi è estraneo viene subito incolpato del'incendio del granaio e condannato a una crudele punizione: gogna per una settimana, con le mani e la testa bloccate nello strumento di tortura, mentre i maiali vengono a morsicar loro le gambe. Il contadino Walter Thirsk (Caleb Landry Jones) fa amicizia con il nero cartografo Mister Earle, incaricato di disegnare un'accurata mappa delle proprietà di Kent, e che è uno dei tre forestieri il cui arrivo sconvolge nell'arco di una settimana la comunità arcaica finora immune al cambiamento: gli altri sono un migrante e un uomo d'affari, e tutti vengono ascolti con diffidenza e fatti oggetto di pregiudizi e sospetti fino a diventare capri espiatori di ogni male reale o immaginario finché ad uno verrà tagliata la lingua. Nel finale Walter viene lasciato solo nel villaggio abbandonato dalla sua intera popolazione in fuga: allora libera il prigioniero ancora alla gogna, ara e semina i campi, ma poi dà fuoco a tutti e se ne va via e finisce pure lui a prendere a testate una roccia.

 

La regista greca Athina Rachel Tsangari delude in questo film internazionale in lingua inglese. L'autrice tenta qualche zampata stilistica rappresentando la campagna come un quadro impressionista e le feste paesane tra folklore e canti e balli della tradizione contadina . Tuttavia ben presto la narrazione si sfilaccia, perde il focus e diventa arda da seguire, con passaggi narrativi raffazzonati. La durata eccessiva e la confusione della trama fanno prevalere la noia, così anche le riflessioni antropologiche sul mutamento sociale nel passato e nel presente che l'autrice voleva trasmettere si perdono per strada. 
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