Espandi menu
cerca
Harvest

Regia di Athina Rachel Tsangari vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 317
  • Post 216
  • Recensioni 6565
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Harvest

di alan smithee
5 stelle

locandina

Harvest (2024): locandina

VENEZIA 81 - CONCORSO

In un villaggio ameno quanto sperduto della campagna inglese del '500, un agronomo ed il giovane responsabile delle terre coltivabili del paese si trovano ad affrontare episodi di vandalismo e incidenti di probabile origine dolosa.

La colpa inizialmente viene data a tre forestieri catturati nel loro vagabondaggio e messi alla gogna i due uomini, rasata e umiliata la donna.

Il perseverare delle disgrazie, e la presenza di un misteriosi quanto abile cartografo straniero inviato dal padrone del luogo, innesta ulteriori sospetti, fino a quando il nuovo erede delle terre, un giovane affarista viziato, interviene di petto sottoponendo gli abitanti ad un vero e proprio duro interrogatorio per scoprire i sabotarori.

Sarà l'inizio di un conflitto che porterà i poveri contadini alla fuga, creando la desolazione di quel luogo un tempo ameno e ubertoso.

Caleb Landry Jones

Harvest (2024): Caleb Landry Jones

Athina Rachel Tsangari

Harvest (2024): Athina Rachel Tsangari

Al suo quarto lungometraggio, la regista greca Athina Rachel Tsangari, discepola di Lanthimos e famosa per il riuscito Attemberg, traspone l'omonimo romanzo da noi inedito di Jim Crace, e tenta il modo di giustificare la tentazione globale dell'umanità di crearsi ostacoli, guerre, divisioni e conflitti sanguinosi.

Nel tentare ciò però la regista resta ancorata a situazioni e fatti che rimangono piuttosto esteriori, e non trovano mai il modo di rendersi partecipi di creare emozioni o pathos nello spettatore.

 

scena

Harvest (2024): scena

Anche attori valenti e noto come Caleb Landry Jones o Harry Melling paiono soffrire e soffocare di anzi a formalismi e una freddezza di fondo che non riesce mai a scalfire una superficie arida di emozioni. Tutto ben servito tra regia e scenografie amene, ma tutto esteriore e senza la minima empatia sullo spettatore.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati