Regia di Francesca Pirani vedi scheda film
Vakhim e Maklin, due bambini cambogiani adottati quando erano piccoli da due famiglie italiane, devono decidere e affrontare l'opportunità di rivedere la madre biologica quando ormai la loro vita è affermata nelle città italiane in cui sono vissuti. Ha senso incontrare il passato? La risposta è in questo film.
Vakhim, figlo adottivo della regista, è un documentario che racconta il dramma di un distacco nell'estrema povertà e il ricongiungimento tra un passato sofferto e un presente maturo che ha una prospettiva. Vakhim è un bambino cambogiano che viene adottato dalla regista quando ha 3 anni. È stato abbandonato insieme alla sorella e agli altri due fratelli in un orfanotrofio dalla madre, si scoprirà durante il film il motivo di questo gesto disperato. Vakhim cresce supportato da due genitori che hanno una grandissima sensibilità e un profondo pensiero critico. Lui cresce nell'amore con la fortuna di potere mantenere i contatti con la sorella che è stata adottata da una famiglia in Romagna. Quando i due fratelli diventeranno maggiorenni gli viene chiesto se non vogliano tornare in Cambogia per conoscere la loro mamma. Mentre Maklin che è la sorella è curiosa e disposta a volere rincontrare la madre,Vakhim sembra restio nel dovere riaprire la dolorosa ferita del suo passato. Essere stato abbandonato, poi adottato da solo e quindi separato dai fratelli è un segno che si porta dentro. Anche cresciuto e affermato nella sua vita da adolescente, ai porta dentro un muro che ga eretto a protezione per lasciarsi alle spalle il passato. Ma la Pirano lo accompagnerà alla ricerca della madre in Cambogia, risvegliando in lui il desiderio di conoscere le proprie radici. Un documentario che racconta la triste realtà della povertà cambogiana e racconta di un amore universale che non finisce mai e che viene nutrito per essere le migliori versioni di sé. Complimenti e grazie alla Pirano per questo bellissimo documento che ci consegna un messaggio di vita, bellezza e speranza.
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