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L'occhio della gallina

Regia di Antonietta De Lillo vedi scheda film

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La recensione su L'occhio della gallina

di mimmovelvet
7 stelle

L'avventura passionale e dolorosa di una regista che racconta il proprio lavoro "interrotto" ma non spezzato, ancora vivo, vegeto e combattivo.

Antonietta De Lillo decide di non mandarle a dire, e lo fa con il suo mezzo preferito, il cinema. Racconta la vicenda che ha fatto sì che l'ultima sua opera cinematografica di finzione e prima realizzata a sua unica firma, "Il resto di niente" presentato avventurosamente a Venezia proprio l'ultimo giorno di vent'anni fa, sia stato sostanzialmente boicottato dal suo stesso produttore, l'Istituto Luce, cioè lo stato. Un film che, nonostante gli apprezzamenti della critica che l'aveva visto a Venezia, esce in sala mesi dopo, primavera 2005 con sole 20 copie in tutta Italia. La regista racconta sia il suo percorso cinematografico, partito con la fotografia a Napoli e proseguito con i suoi primi lavori in coppia con Giorgio Magliulo, sia quello giudiziario con le conseguenti porte sbattute in faccia ricevute da ogni possibile produzione italiana. E così decide di mettersi in proprio. L'alternanza di immagini tratte dai suoi film, di video della sua famiglia, spesso proiettati sulla parete dello studio attrezzato per realizzare i suoi documentari recenti; e poi estratti da programmi tv, conferenze stampa, e la domanda che spesso la regista ripete, "perchè non promuovere degnamente un film costoso ed importante da chi lo ha finanziato?". E c'è anche una gallina in studio, con il suo caratteristico occhio fisso che suggerisce all'autrice il titolo del film. Una vera e propria autodifesa con il passo del film d'inchiesta, ricco di immagini, parole, e tanto riscatto morale e professionale, che appassiona per ritmo, amore per le cose e persone della propria vita, e la tenace passione che infonde per raccontare una storia dura, difficile, inspiegabile ma soprattutto vera.

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