Regia di Giovanni C. Lorusso vedi scheda film
Continua il nostro viaggio nella mostra del cinema con il film “A man fell” di Giovanni C. Lorusso. Una coproduzione tra Italia, Francia, Libano e Colombia: ma che sa parecchio di produzione nostrana.
Il film è un documentario sulla vita che oggi c’è nell’ex ospedale libanese Gaza Hospital, oramai in rovina e oggi sede di molti rifugiati palestinesi.
E’ evidente che si entra immediatamente in politica, e la cosa più semplice è quella di schierarsi apertamente da un lato o dall’altro, come fosse una partita di calcio.
Ma non è cosi e bisogna dare atto al regista del documentario che riesce, non dico ad essere super partes, ma a non affossare una delle due parti. I problemi, come si vede sono molteplici e lui li espone in maniera lineare.
Il documentario parte piano, lento, pure troppo e con una ricerca di momenti iconici e di dolore che non aiuta la partenza della pellicola.
Lo scatto avviene nel momento in cui il tutto passa sotto gli occhi dei bambini e l’orrore si manifesta in tutta il suo grande squallidume.
Ecco, se ci si fosse soffermati di più sui ragazzi, sui bambini sulla loro voglia di vivere, di scoprire di giocare e di ballare, allora probabilmente sarebbe stato un capolavoro.
Purtroppo, l’eccesso di luoghi comuni, che attenzione sono reali, depotenzia il documentario, diventato un racconto del mondo li, senza infamia ne gloria.
Interessante però l’attacco all’ONU e a quel mondo politico che si riempie la bocca di mille parole per poi lasciare quei poveretti nello stesso stato, se non peggio di quello in cui erano.
I bambini dei sotterranei, infatti incolpano soprattutto l’ONU e poi Israele.
Un documentario però fine a se stesso, da cui è difficile trarre una discussione. Se, come detto avesse tirato fuori qualche proposta o avesse mostrato meglio la voglia di vita dei giovani, allora sarebbe stata un’altra cosa.
A Men fell ha delle interessanti immagini oniriche di libertà e quell’uomo che nessuno crede sia caduto ma che invece è caduto è un grandissimo messaggio.
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