Regia di Ed Harris vedi scheda film
Cinebiografia di Jackson Pollock (Harris), pittore americano divenuto celeberrimo tra gli anni '30 e gli anni '50 del Novecento. Inizialmente influenzato dal surrealismo, Pollock divenne internazionalmente riconosciuto come il maestro dell'action painting e della tecnica "a sgocciolamento" nota come dripping. A Ed Harris - per la prima volta dietro la macchina da presa - ci sono voluti ben dieci anni di studi, ricerche e approfondimenti per poter incarnare il personaggio di Pollock. Il film ne racconta tanto la traiettoria artistica - passata sotto gli auspici di Peggy Guggenhim e Betty Parsons che sotto la lente di ingrandimento di Life - quanto quella umana. La vicenda matrimoniale, con una moglie-manager, anch'essa attrice affermata (Marcia Gay Harden, nella realtà moglie di Harris e premiata con l'Oscar quale migliore attrice non protagonista), i tradimenti, i problemi economici, quelli con i critici e l'alcol, che nel 1956 lo portò a sfracellarsi con la sua auto mentre era in compagnia di una delle sue amanti (Connelly). La grandezza di Harris sta nel restituire il senso di un tormento interiore dell'artista convogliato nella sua arte (Harris ha addirittura imparato a dipingere alla Pollock). Ma al tempo stesso la figura di Pollock risulta perfettamente a registro con l'iconografia consolidata dell'artista maudit, priva di sfumature, e il film dà la sensazione di girare spesso sulle stesse varianti.
Sullo scorrere dei titoli di coda si può ascoltare la magnifica The world keeps turning di Tom Waits.
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