Regia di Shahab Fotouhi vedi scheda film
VENEZIA 81: GDA
Due adolescenti si incrociano per caso in strada e uno sguardo compiaciuto adeguatamente ricambiato produce l'effetto di in innamoramento reciproco che nasce per caso e prosegue aiutato dalla spontaneità di una routine quotidiana che li rende uniti e solidali.
Al contrario una coppia adulta vive il suo momento di ignavia che preannuncia una fine imminente della loro unione.
Nella Teheran moderna, due vite di coppia, accomunate tra loro da una parentela filiale, utili a testimoniare vite, atteggiamenti e caratteri diametralmente opposti di due distinte generazioni, si alternano come i voli opposti di un boomerang scagliato da una parte all'altra in una direzione contraria ed opposta.
L'opera prima di Shahab Fotouhi tratteggia i connotati sociologici, ma anche civico-sociali, della Teheran di oggi, tra piccoli contagiosi entusiasmi di una generazione la cui giovane età assicura spensieratezza, e i drammi di adulti già piegato dalla costruzione di appartenere ad una generazione storicamente sconfitta e scoraggiata.
Entusiasmi per le piccole cose, idealismi e prese di posizione da una parte.
Sospetti, trame e atteggiamenti autolesionisti dall'altra, a definire come il corso di singole esistenze sia in grado di condizionare caratteri, stili di vita e predisposizioni in una stessa società e tra individui del medesimo ceto sociale.
Un film troppo trattenuto, introspettivo, ma incapace di fatto a coinvolgere veramente lo spettatore ed emozionarlo in modo sincero.
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