Regia di Jan-Willem van Ewijk vedi scheda film
Il penultimo film del nostro percorso alle giornate degli autori della mostra del cinema di Venezia è Alpha, una coproduzione tra Svizzera, Paesi Bassi e Slovenia.
Un padre e un figlio si ritrovano a combattere per la sopravvivenza tra natura.
Questo è un film che racconta la storia di un rapporto tra padre e figlio, un rapporto logoro che si vorrebbe provare a ricucire.
Da un punto di vista del soggetto, non è nulla di particolarmente nuovo e spesso e volentieri lo abbiamo visto sviluppato anche in modo più corposo e completo.
Qui però a farla da padrone è la fotografia, sia quella degli esterni che ovviamente è spettacolare anche grazie alle splendide montagne svizzere, sia per gli interni.
Gli interni come il bar dove si ritrovano padre e figlio, un bar che è quasi vuoto ma sembra perfino troppo pieno.
L’ospedale, tutto bianco e completamente vuoto come quando perdi qualcuno e ti senti totalmente svuotato.
L’interpretazione dei due attori principali è buona ma ciò che fanno meglio è il parlare con gli occhi: l’esprimere le proprie emozioni attraverso lo sguardo.
Da sottolineare il buon uso anche della colonna sonora, che riesce a enfatizzare i momenti più importanti della pellicola.
Alpha in sé è un film bello, ma non lo trovo così innovativo, probabilmente tra i vari messaggi che vuole dare, c’è anche quello dell’attenzione alla montagna.
La montagna si staglia con tutta la sua magnificenza davanti a noi e noi dobbiamo imparare ad averne il giusto rispetto sia dal punto di vista ecologico, sia anche dal punto di vista umano (la montagna non è così semplice come si crede)
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