Regia di Jared Cohn vedi scheda film
Produzione Asylum che tenta di discostarsi dal filone trash per prendere quello del genere drammatico. Nell'operazione finisce coinvolto persino un Michael Madsen alquanto imbolsito e inutile che recita tutto in un interno. Soggetto trito e ritrito, ma soprattutto dialoghi imbarazzanti modalità Alex l'Ariete ("Che cosa sono quelli? Ah, lo squalo ha chiamato rinforzi"), proposta di studi pseudo biologici che parlano dello "squalo canaglia", pipponi esistenziali (con dialoghi di una decina di minuti) a metà film che fungono diluenti per allungare lo scarnissimo soggetto e follie assurde nello sviluppo della trama (tipo idole di recentissima formazione, emerse dall'acqua, su cui si notano giungle). Come è possibile poi perdersi in mare aperto con i cellulari funzionanti e i soccorsi in linea? Perchè un'imbarcazione munita di motore funzionante dovrebbe improvvisamente fermare la navigazione e mettersi a incoraggiare per dei minuti due ragazze in canoa attorniate da uno squalo famelico senza ripescarle andando.loro incontro? Serve davvero gridare per farsi notare da un elicottero distante in linea d'aria circa un chilometro? Non mancano poi sequenze trash come uno squalo bersagliato da un branco di delfini che lo colpiscono stile rissa al saloon. Si salvano solo le location e le inquadrature aeree col drone. Tra i più insipidi film sugli squali dell'Asylum soprattutto per il suo rinunciare alla caratteristica di questi sottoprodotti (l'esagerazione) in favore di una ridicolissima drammaticità. Cagne le due attrici.
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