Campolaro: la Carair, multinazionale americana produttrice di pneumatici, comunica l'imminente chiusura e il conseguente licenziamento di tutte le maestranze. La fabbrica viene occupata, nasce un sito Internet, il caso acquista risonanza nazionale. Gli operai tentano un gesto estremo e si recano fino alla sede mondiale della Carair per raggiungere un accordo per un piano di ristrutturazione. Intanto la loro esistenza continua: Antonio sogna di tornare a vivere nel paese d'origine con Nina, la sua compagna che ora lavora a Milano; Salvatore, sindacalista, ha un rapporto conflittuale con il figlio disoccupato; Mario cerca una via alternativa alla fabbrica avviando con le mogli di alcuni suoi compagni una produzione di pasta fresca...
Note
La vicenda, vera come un turno in catena di montaggio, viene riproposta da Milani - anche sceneggiatore, con Domenico Starnone - in una chiave a metà strada tra _Romanzo popolare_ di Mario Monicelli e _Padre e figlio_ di Pasquale Pozzessere. Vale a dire: un Silvio Orlando (davvero ispirato) sulla strada che fu di Ugo Tognazzi; e un Michele Placido che reindossa gli scomodi panni di un vecchio operaio in conflittualità perpetua col figlio, simbolo di un'altra generazione. A proposito di simboli, che proprio il personaggio impersonato dall'attore lucano invoca e sponsorizza: ce ne sono molti, forse troppi, dall'orso (che Starnone e Milani potevano probabilmente solo "suggerire") agli indiani d'America.
Uno dei film che amo di più: delicato ma a tratti forte, garbato ma non buonista. Uno spaccato commovente di luoghi, persone... anime... sempre più remoti.
VOTO : 6,5 Film interessante ed ispirato. La storia non è delle più nuove ma alcune situazioni inserite sono riuscite ed il finale molto commovente suscita sentimenti sinceri.
Un gruppo di operai di una fabbrica sita in un piccolo paese del meridione d'Italia ,nella quale si producono pneumatici, scopre che la casamadre statunitense ha deciso di chiudere i battenti e licenziare i 500 addetti.
Questi, capeggiati dal proprio sindacalista (l'attore Michele Placido), decidono di occupare l'ingresso della fabbrica e tentare con i pochi mezzi a disposizione di scongiurare… leggi tutto
Il tema non è di seconda scelta, viene trattato con poco moralismo retorico e gli attori sono impeccabili. Ma come in molti altri film ispirati alle proteste degli operai, la "minaccia" del qualunquismo e della concessione allo spettacolo è spesso dietro l'angolo ... leggi tutto
In un paesino abruzzese c'è una filiale di una multinazionale americana degli pneumatici; quando la ditta decide di chiudere la sede italiana, gli operai entrano in sciopero. Ma a nulla serve, così organizzano - come riescono, con i pochi mezzi a disposizione loro e dei sindacati - proteste ancora più appariscenti e drastiche, arrivando perfino al Parlamento europeo e alla… leggi tutto
Un gruppo di operai di una fabbrica sita in un piccolo paese del meridione d'Italia ,nella quale si producono pneumatici, scopre che la casamadre statunitense ha deciso di chiudere i battenti e licenziare i 500 addetti.
Questi, capeggiati dal proprio sindacalista (l'attore Michele Placido), decidono di occupare l'ingresso della fabbrica e tentare con i pochi mezzi a disposizione di scongiurare…
“These are good artsy movies that lose a ton of money.” - Anonimo Californiano A differenza di A24 (cui ho dedicato in precedenza quest'altra → playlist), ch’è soprattutto una…
Una multinazionale americana ha pronte le lettere di licenziamento per 500 dipendenti di una fabbrica di pneumatici abruzzese. Tra scioperi, incatenamenti, palliativi economici basati sulla vendita della pasta fatta in casa, appelli con tanto di spostamento alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, un viaggio negli States per trovare un accordo con la controparte e un'iconografia…
Un film ricco di spunti, di suggestioni, di richiami. Specie per chi quei luoghi li ha vissuti. Si parla di amicizia, di amore, di legami tra persone e luoghi. E di passioni, di sogni... Sì, tutto inizia proprio così: con un sogno, e con un altro "sogno" (che si realizza) si conclude. Tutto è circolare. Tutto è perfetto.
Su tutto spiccano i sentimenti, e i…
New York, 5 settembre 1882. Molti storici fanno riferimento a questa data come la prima vera manifestazione popolare che rivendicasse i diritti dei lavoratori. Solo in seguito, la data scelta per l'annuale ricorrenza…
In un paesino abruzzese c'è una filiale di una multinazionale americana degli pneumatici; quando la ditta decide di chiudere la sede italiana, gli operai entrano in sciopero. Ma a nulla serve, così organizzano - come riescono, con i pochi mezzi a disposizione loro e dei sindacati - proteste ancora più appariscenti e drastiche, arrivando perfino al Parlamento europeo e alla…
Un po' Pomigliano, un po' Eternit (per le morti di cancro), gli operai e le loro vite personali al centro di un film un tantino didascalico ma comunque ben fatto. Poi c'è la multinazionale spietata che vuole chiudere la fabbrica, fabbrica da difendere anche se fonte di morte, il gap culturale che ostacola la partecipazione alla trattativa in Usa e persino la grande distribuzione che…
Una taglist dolente, che parla di disoccupazione, di lavoro che non c'è, di precariato. Temi duri, difficili, che di recente hanno attraversato il cinema italiano trasversalmente ai generi: dal documentario sino alla…
Un commovente, quasi angosciante, ritratto di quelle persone che lavorano per pochi soldi al mese e poi muoiono distrutti dall'ambiente di lavoro. Il cast, soprattutto Orlando, è bravo nel mettere in scena questi disagi. Lo spettatore rimarrà colpito.
Un gruppo di operai sull'orlo del licenziamento, che intraprendono una lotta impari contro il mondo delle multinazionali. Una battaglia per la quale non possiedono i mezzi economici, politici e culturali, e che li vede ignorati dai partiti e dai sindacati, ed incompresi, se non addirittura dimenticati, dalla società. La crisi scatenerà divisioni tra loro e all'interno delle loro famiglie. Un…
Il tema non è di seconda scelta, viene trattato con poco moralismo retorico e gli attori sono impeccabili. Ma come in molti altri film ispirati alle proteste degli operai, la "minaccia" del qualunquismo e della concessione allo spettacolo è spesso dietro l'angolo ...
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Commenti (5) vedi tutti
Uno dei film che amo di più: delicato ma a tratti forte, garbato ma non buonista. Uno spaccato commovente di luoghi, persone... anime... sempre più remoti.
leggi la recensione completa di Souther78Cinema militante di quasi 20 anni fa. Anti-global. Da vedere nonostante qualche eccesso.
leggi la recensione completa di starbook5,5 Film di ormai 10 anni fa, mai così attuale come ora.. Ma a parte i buoni intenti sociali, c'è ben poco da dire
commento di GanaJuzaVERAMENTE BELLO
commento di danandre67VOTO : 6,5 Film interessante ed ispirato. La storia non è delle più nuove ma alcune situazioni inserite sono riuscite ed il finale molto commovente suscita sentimenti sinceri.
commento di supadany