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La stanza accanto

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La stanza accanto

di port cros
9 stelle

81ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2024) - IN CONCORSO - LEONE D'ORO

 

La scrittrice Ingrid (Julianne Moore) ad un firmacopie viene a sapere che la sua vecchia amica Martha Hunt (Tilda Swinton), ex reporter di guerra, è affetta da un cancro incurabile. Decide quindi di visitarla in ospedale: le due donne da anni non si rivedevano, ma adesso la malattia rinsalda la loro vecchia amicizia e la rende più intima di quanto sia mai stata, fino al punto che Martha le rivolge la richiesta "I am asking you to be in the next room", di accompagnarla all'ultimo giorno da lei prescelto, quando assumerà una pillola eutanasica acquistata sul Dark Web per andarsene con dignità prima che la sofferenza la devasti. 

 

Una bellissima casa fuori città, vicino a Woodstock, immersa in un bosco di pini è il luogo prescelto, ma la stanza di Ingrid non sarà quella a fianco, troppo piccola, ma quella di sotto. La moribonda ha studiato ogni dettaglio, comprese le condotte per tutelare l'amica da possibili conseguenze penali per la particolare assistenza che le presta. Ma appena arrivate Martha si accorge di aver dimenticato a casa la pillola eutanasica : non sarà indice di un inconscio ripensamento si chiede Ingrid come tutti noi?

 

Alla bell'età di 75 anni Pedro Almodóvar debutta nel lungometraggio in lingua inglese, dopo le prove dei due cortometraggi The Human Voice (sempre con la Swinton) e Strange Way of Life. 

Il mutamento di lingua e Paese non fa smarrire però a Pedro le coordinate fondamentali del suo cinema: le figure femminili, il melodramma, i colori, la cinefila, la cura del dettaglio.

Anche in terra americana Pedro si mantiene fedele alla sua poetica che abbiamo imparato a riconoscere in decenni di film spagnoli, anzi la riporta a livelli superiori ai lavori degli ultimi anni. Si perita così di mettere in scena il flashback morte del padre di Michelle, unica figlia della reporter, e il flashback a Baghdad durante la guerra carmelitano usa il sesso come scudo per sopravvivere in zone di conflitto. E poi la neve rosa, il gesto accennato di bussare alla porta chiusa prima di capire che non avrebbe senso. E la citazione del film Gente di Dublino di John Huston, in originale più appropriatamente The Dead (I Morti) e il suo finale struggente.

La solita attenzione di Almodóvar per i colori, il suo rosso, quello della porta della camera di Martha che chiusa o aperta segnala l'avvenuta eutanasia , ma ancora di più il verde, come il lettino dove abbandona il suo corpo privo di vita e il suo corpo svanisce nell'inquadratura in un fade to green.

E ci sorprende con un rischioso doppio ruolo di Tilda Swinton che nel finale è anche Michelle, la figlia di Martha. Le due donne sdraiate a fianco sui lettini mentre cade la neve e Ingrid riprende in onore dell'amica scomparsa il monologo finale di The Dead.

 

The Room Next Door è ovviamente uno straordinario duetto di attrici, arduo stabilire quale sia la più intensa in un controcampo di devastanti primi piani, Tilda nell'accettazione che la vita è finita e terrorizzata dalla sofferenza e determinata ad andarsene alle sue condizioni, Julianne terrorizzata dalla morte e dal compito gravoso che l'amica le ha affidato, ma piena di compassione e sincera volontà di aiutarla.

 

Il legame profondo tra donne e la gratitudine per essersi presi cura della propia fragilità ("mi hai accompagnato più di quanto una persona ne abbia mai accompagnato un'altra") sono corollario al discorso sul valore dell'autodeterminazione, la libertà di decidere quando e come andarsene da una vita ormai irrecuperabile alla malattia.

 

Un dramma commovente di intensa umanità che ha meritato il massimo riconoscimento della Mostra 2024. Finalmente e parecchio tardivamente il regista spagnolo vince un grande festival internazionale!

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