Franco Adami paga una prostituta per posare in un servizio fotografico estremo, per il quale la donna accetta di farsi ferire. Dopo averla colpita, però, il fotografo è roso dai sensi di colpa e fugge, lasciandola morire dissanguata. Testimone dell'intera scena è un guardone nascosto, di nome Garavino, che decide di denunciare Adami. Inizialmente difeso da un inetto, durante il processo Franco viene salvato dall'avvocato Montani, che per evitargli l'ergastolo convince il giudice che l'accusato sia stato colto da un raptus psicotico e necessiti di cure psichiatriche.
Raro e per molti anni quasi invisibile film a cui Marino Girolami (sotto lo pseudonimo di Jean Bastide) è evidente ci tenesse molto, oltre ad essere l'ultimo film di Folco Lulli morto prematuramente l'anno successivo, e distribuito fugacemente nelle sale con noie censorie e sequestri , ri-titolazioni, con il titolo "Raptus''.
La carne al fuoco è tanta forse troppo, per le… leggi tutto
Raro e per molti anni quasi invisibile film a cui Marino Girolami (sotto lo pseudonimo di Jean Bastide) è evidente ci tenesse molto, oltre ad essere l'ultimo film di Folco Lulli morto prematuramente l'anno successivo, e distribuito fugacemente nelle sale con noie censorie e sequestri , ri-titolazioni, con il titolo "Raptus''.
La carne al fuoco è tanta forse troppo, per le…
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