Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Museo di arte antica di Lisbona. Di fronte al polittico di San Vincenzo, realizzato nel quindicesimo secolo da Nuno Gonçalves, si schierano i personaggi dell'opera e ne discutono i contenuti. Contenuti che richiamano alla pace, al rispetto tra culture differenti e alla fratellanza tra i popoli.
La religione come strumento di pace, il suo rapporto strettissimo con il potere temporale, la civiltà umana che si sviluppa nel segno della fratellanza: di tutto questo e di molto altro parla il polittico di San Vincenzo (Paneis de Sao Vicente), realizzato nel quindicesimo secolo dal pittore portoghese Nuno Gonçalves per la cattedrale di Lisbona e oggi conservato sempre nella capitale lusitana, ma al Museo di arte antica. È qui che il 102enne (non ci si crede nemmeno a dirlo) Manoel de Oliveira, mostro sacro della cinematografia portoghese e non solo, si reca per realizzare questo cortometraggio; quindici minuti di film in costume nel quale i personaggi del citato polittico prendono vita, capeggiati proprio da San Vincenzo che per l'occasione è interpretato dal bravo Ricardo Trepa. Tali personaggi si schierano di fronte all'opera e la commentano, la spiegano al pubblico con parole semplici eppure sufficientemente retoriche per sembrare credibili in bocca a personaggi del Quattrocento. L'ennesima commistione, profonda e ben solida, che de Oliveira propone tra pittura e cinema, l'ennesima occasione – gloriosamente sfruttata – per promuovere contenuti culturali (e in particolare della cultura portoghese) attraverso le immagini sullo schermo, da parte del cineasta ultracentenario, che proseguirà a lavorare ancora per un lustro. 6.5/10.
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