Regia di Luigi Perelli vedi scheda film
Documentario sulla resistenza palestinese rappresentata dall'organizzazione politica e paramilitare detta Al Fatah, da sempre opposta al movimento sionista e alla sua avanzata nel territorio di Palestina.
Un film politico tutt'altro che semplice e scontato, questo Al Fatah – Palestina, che va ad approfondire (e lo fa sul campo) l'esistenza e la resistenza del movimento palestinese fermamente opposto all'avanzata sionista; fin da subito si chiarisce il punto principale dell'operazione, spinoso allora quanto oggi: Al Fatah non agisce contro gli ebrei, ma contro la parte estrema della nazione israeliana che continuamente attacca e depreda la Palestina e i suoi innocenti abitanti. Gli argomenti in ballo sono tosti e Luigi Perelli, anche regista, conduce qui un'inchiesta vera e propria (con questo termine viene presentata la pellicola sui titoli di testa), basata su un testo di Romano Ledda; il piglio narrativo è sostenuto e sufficientemente coinvolgente. Tra le voci narranti, più di una, compaiono anche quelle di Riccardo Cucciolla e Stefano Satta Flores; tra gli intervistati invece non può mancare Yasser Arafat, capo dell'organizzazione politica e paramilitare palestinese, nonché uno dei suoi fondatori. Per Perelli si tratta del primo lungometraggio in assoluto, girato in bianco e nero e con pochi mezzi, ma tanta ineccepibile buona volontà; cineasta dichiaratamente di sinistra, vedrà pian piano spegnersi l'entusiasmo del suo impegno per approdare a fine anni '70 alla tv di Stato, per la quale girerà nei successivi decenni anche prodotti popolari e di pura evasione. Ottanta minuti circa, in bianco e nero. 6/10.
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