Regia di Michael Haneke vedi scheda film
un ombra dello scorpione appena dopo l'apocalisse:Haneke è tipo abbastanza inquietante e il suo cinema non è da meno.lo spunto non è nuovo,l'apocalisse è stata usata copiosamente come spunto per raccontare storie sui residui dell'umanità.Qui siamo dalle parti dell'apologo morale che sfocia nella vera e propria filosofia:che cosa siamo disposti a fare pur di sopravvivere una volta che sono state cancellate tutte le convenzioni sociali?Haneke risponde al posto nostro:siamo disposti a fare tutto,soprattutto a uccidere.L'apocalisse in questo film non ha alcuna spiegazione,non si sa nulla sulla sua irreversibilità,si parla solo diun inquinamento delle falde acquifere,si fa un ritratto senza false ipocrisie ma con semplificazioni che forse vanno oltre il dovuto di esemplari di bipedi umani ordinari alle prese con fatti straordinari.E se la storia dopo un pò sembra avvolgersi su se stessa (anche se l'epilogo è caloroso e dona speranza con quell'inquadratura in movimento di binari diretti chissa'dove)quello che stupisce è il purismo esasperato del regista austriaco che va avanti solo con l'illuminazione naturale ottenendo una sorte di monolite da spiattellare in faccia allo spettatore.Un monolite che può anche essere indigesto per i più.Io mi situo nel mezzo:questo è cinema assolutamente da non sottovalutare di stile eccelso ma a me dà l'impressione di sterile esercizio di stile(sembra quasi programmatico l'uso di attori famosi in parti secondarie) fatto da uno che certamente si ritiene il primo della classe,un pò come andare sull'autoscontro del Luna Park,solo per vedere che effetto che fa.....
reso famoso dai Dardenne,qui in una parte secondaria
breve apparizione
non male
protagonista?non so ma dalla sua famiglia parte tutta la storia....
regista sicuramente non banale...
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