Trama
92 misteriose valigie disseminate in giro per il mondo raccontano la vita di Tulse Luper, un criminale recidivo, che è stato varie volte in prigione. Valigie che contengono gli oggetti più disparati: dai lingotti del tesoro nazista, a scarpe, da raccolte pornografiche provenienti dal Vaticano a mutandine appartenute ad attrici americane.
Note
È da un po' che Greenaway non perde occasione di dichiarare che il cinema è morto, che non si possono più raccontare storie come i film hanno sempre fatto, che gli schermi devono trasformarsi in pareti di gallerie d'arte, di un'Arte Visiva e Digitale, frutto della composizione, sovrapposizione e decomposizione di immagini ottenute secondo le videotecniche più avanzate. Il Nuovo Regista, cioè lui, è un collezionista di immagini realvirtuali, un classificatore di oggetti, un appassionato di numerologia, un affastellatore di personaggi. La Grande Impresa di Greenaway è divisa in tre parti: questa prima era in concorso a Cannes; la terza parte l'abbiamo vista a Venezia; la seconda, girata per ultima, è quasi pronta. Protagonista della trilogia è un certo Tulse Luper, abbonato alle prigioni di mezzo pianeta, possessore di ben 92 valigie, osservatore della storia del mondo dal 1928, quando scoprono l'uranio in Colorado, fino al 1989 quando cade il Muro di Berlino. Possiamo sbagliarci, anzi: ci sbagliamo di sicuro, ma dell'eleganza, della raffinatezza, delle sperimentazioni iconiche e di tutte le altre cianfrusaglie di Greenaway non sappiamo che farcene.
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Commenti (3) vedi tutti
Adoro il Greenaway che fu, almeno fino a "The Baby of Macon". Poi si è sostituito con un nuovo autore, visivamente geniale ma vuoto, privo della profondità anche artistica dei suoi capolavori. Questo (o "Racconti del cuscino") ad esempio, brillano di genialità pur lasciando indifferenti. Come nel volere del suo autore.
commento di monsieur opalUn Capolavoro assoluto, Greenaway sa fare poesia, sa scomporre le immagini in una sagra della multi-visione come pochi altri (leggi De Palma) sanno fare. Il suo è cinema allo stato puro, che non conosce mezzi termini.
commento di ligetiE' una festa per gli occhi, è come guardare un grande affresco e vederci sempre qualcosa di nuovo. Da vedere e rivedere magari su DVD e intervenire, perchè no?
commento di Rutland