Regia di François Ozon vedi scheda film
Sarah Norton ha la tipica sindrome dello scrittore di successo: trionfa con il “genere”, fa un sacco di soldi ma è intellettualmente frustrata. Di fronte alla “pagina bianca” l’editore la spedisce nella sua casa sperduta nel sud della Francia. Pace e tranquillità? Macché. La nostra Sarah incontra infatti la provocante Julie, figlia francese del suo “boss”, e viene da lei coinvolta in un gioco di eccessi con delitto. Noir psicologico dall’evidente matrice letteraria, Swimming Pool ripropone lo scambio di ruoli tra protagonista del romanzo e suo creatore (in questo caso la scrittrice) che ha appassionato i maestri del genere, da Agatha Christie a Stephen King. Il teorema di svelamento della “vera” Sarah Morton passa attraverso lo scontro-confronto con una versione opposta e ambita di sé (Ludivine Sagnier, bella giovane e spregiudicata), con sfumature saffiche. L’erotismo scorre sopra e sotto pelle, grazie soprattutto alla presenza conturbante dell’attrice francese; ma l’impianto troppo letterario procede schematico e cerebrale, come conferma il finale rivelatore di un ribaltamento metanarrativo già visto, già letto e già sentito.
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