Regia di François Ozon vedi scheda film
C'è poco fumo, oltre che pochissimo arrosto, in questo giallo in cui gli accadimenti degni di nota si contano sulle dita di una mano e dove per tutta la prima parte l'unico motivo di interesse sembrano essere le grazie che Ludivine Sagnier mostra con generosità e a cui Ozon si attacca morbosamente. Per il resto il regista e le attrici si impegnano anima e corpo (soprattutto corpo), ma l'impressione è che il film manchi di un elemento fondamentale: una storia convincente. E anche il finale "aperto" è già visto e rivisto. Lento e deludente.
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