Bud Clay è un motociclista professionista (corre nella categoria 250), aggrappato e quasi ossessionato dal disperato ricordo di Daisy, il suo unico, indimenticabile e perduto amore. Ovunque vada cerca di trovare una nuova donna che lo accompagni nel suo viaggio attraverso l'America pronto ad abbandonarla non appena questa accetti.
É sorprendente come, dopo circa trent’anni, Vincent Gallo resti ancora legato all’estetica di quel cinema e, soprattutto, in modo così autentico e naturale.
Lento e amaro, di una tenerezza ruvida, struggente. Scelte musicali semplicemente magnifiche e uno sguardo di un'intensità che mette i brividi. Gallo non si smentisce: dopo lo splendido BUFFALO '66 un altro film formidabile.
molto bello e straziante. a Cannes durava 120', magari chi l'ha stroncato potrebbe riprovarci con questa nuova versione, ke secondo me non ha minuti di troppo.
Il cinema di Vincent Gallo è letteralmente intriso d’amore. E il suo è uno sguardo di accecante lucidità. Il suoi film riescono nella difficile impresa di cogliere il senso più vero di questo sentimento, tanto sbandierato al cinema ma così difficile da tradurre in immagini con la dovuta sincerità. Un tema comune al precedente Buffalo 66, straordinario film che rivelò il talento da… leggi tutto
Premessa: odio veramente tanto il sesso esplicito nei film. Odio tutti i film che non scindono la realtà dalla finzione(come succedeva negli orrendi mondo movies, dove venivano torturati, seviziati e uccisi animali). non per bigottismo o moralismo, ma perchè il cinema è solo una trasfigurazione della realtà. Considero il cinema la forma d'arte più vicina… leggi tutto
Pretenzioso (ma quali pretese dovrebbe poi avere un simile scempio?) ed informe, per tre quarti consta di riprese di strade in movimento, per un'altra grossa parte del primo piano di Gallo che guida il furgone o la moto e infine della succosa sequenza finale. E' un film portato alla notorietà da due elementi decisivi: inserire la scena totalmente gratuita di un pompino e farlo eseguire a Chloe… leggi tutto
C'è sicuramente un ponte che unisce Vincent Gallo al cinema indipendente americano, in particolare quello a cavallo tra gli anni '60 e l'inizio dei '70, periodo di rottura e di passaggio da un cinema più classico verso un cinema che rappresentasse anche la trasformazione radicale della società americana, che esprimesse i nuovi ideali e soprattutto lo spaesamento dovuto…
Oggi è stato presentato al Festival di Cannes il nuovo film di Nicolas Winding Refn,The Neon Demon(qui il trailer). Il film,dopo la proiezione stampa, è stato accolto da fischi, boo e urla di…
Motociclista professionista,Bud (Vincent Gallo) attraversa gli Stati Uniti per raggiungere a Los Angeles la sua ex Daisy (Sevigny),l'incontro in un motel fara' riemergere un passato traumatico.Un film molto personale e doloroso dove Gallo recita in sottrazione (poche parole e tante espressioni di solitudine) e tanti incontri (tutti occasionali) che ci dipingono un'America profonda e…
Strade lastricate di demòni tra anime sciolte dall’angoscia, presenze precipitate tra la folla paralizzata, senza lacrime, perché alienata, intimamente corrotta. A volte la dipendenza da se stessi salva, spesso…
Il cinema di Vincent Gallo è letteralmente intriso d’amore. E il suo è uno sguardo di accecante lucidità. Il suoi film riescono nella difficile impresa di cogliere il senso più vero di questo sentimento, tanto sbandierato al cinema ma così difficile da tradurre in immagini con la dovuta sincerità. Un tema comune al precedente Buffalo 66, straordinario film che rivelò il talento da…
Se Buffalo '66 era egocentrico e logorroico, The Brown Bunny è soprattutto egocentrico. Silenzioso per i primi 2/3. La macchina da presa segue il depressissimo protagonista nel suo doloroso vagar, unici rumori il vento, i motori e qualche commento musicale a staccare le sequenze. Quando parla, lo fa sottovoce. La questione è se il silenzio si riempie di emozione o di noia... penso…
The Brown Bunny è indubbiamente uno dei capolavori del cinema indipendente degli ultimi anni. Ci sarebbe molto da parlare, discutere o forse addirittura argomentare su questo film di Vincent Gallo. Come altri hanno ben detto questo film è sicuramente un on the road. Ma questa osservazione va un'attimino presa in considerzione, perchè qui ci troviamo di fronte ad un film…
Premessa: odio veramente tanto il sesso esplicito nei film. Odio tutti i film che non scindono la realtà dalla finzione(come succedeva negli orrendi mondo movies, dove venivano torturati, seviziati e uccisi animali). non per bigottismo o moralismo, ma perchè il cinema è solo una trasfigurazione della realtà. Considero il cinema la forma d'arte più vicina…
Pretenzioso (ma quali pretese dovrebbe poi avere un simile scempio?) ed informe, per tre quarti consta di riprese di strade in movimento, per un'altra grossa parte del primo piano di Gallo che guida il furgone o la moto e infine della succosa sequenza finale. E' un film portato alla notorietà da due elementi decisivi: inserire la scena totalmente gratuita di un pompino e farlo eseguire a Chloe…
Al suo secondo lungometraggio Gallo ci fa apprezzare una vicenda dolorosa, un road movie dove il silenzio, i rumori del traffico e la solitudine dominano la visione: mentre Buffalo '66 era nervoso e parlatissimo, in The Brown Bunny i pochi dialoghi sono sussurrati o al limite dell'udibile (vedi la scena di sesso, in cui però non c'è proprio niente di scandaloso...). Quando c'è, è molto bello…
VISTO L'ATTUALE ANDAZZO DELLE NOSTRE RETI TELEVISIVE, FAREI PIAZZA PULITA DEI PROGRAMMI ATTUALI, INSERENDO AL LORO POSTO FILM CHE IN PASSATO HANNO FATTO SCANDALO .
In cartellone da oltre un anno e mezzo in un cinema di Parigi vicino al Centre Pomidou, dove l'ho visto poichè in Italia non è stato mai distribuito, The brown bunny conferma il talento dell'attore dietro la macchina da presa. Dopo Buffalo '66, sua opera prima diventata già nel suo piccolo un film cult, Vincent Gallo gira un road-movie particolare, molto diverso dal solito cinema indipendente…
Una grandissima attrice, forse la migliore tra le giovani americane anche per le scelte, le posizioni, ha interpretato alcuni dei film più belli ed importanti del Nuovo Cinema Americano Indipendente.
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Commenti (6) vedi tutti
É sorprendente come, dopo circa trent’anni, Vincent Gallo resti ancora legato all’estetica di quel cinema e, soprattutto, in modo così autentico e naturale.
leggi la recensione completa di Barone CefaluNon male.Tenero,triste,duro.Ben recitato,musiche molto belle,ma "Buffalo '66" secondo me è un lavoro migliore e più interessante.
commento di SaintlySinnerDA UNO SCROCCHIAZZEPPI COME GALLO UN ASTA TANTO ARZILLA PROPRIO NON ME L ASPETTAVO… COMPLIMENTI…
commento di Il cattivo nullatenenteLo diceva già Cicero che il silenzio è arte ed eloquenza e Vincento Gallo questa lezione l'ha imparata bene.
commento di moviemanLento e amaro, di una tenerezza ruvida, struggente. Scelte musicali semplicemente magnifiche e uno sguardo di un'intensità che mette i brividi. Gallo non si smentisce: dopo lo splendido BUFFALO '66 un altro film formidabile.
commento di josebamolto bello e straziante. a Cannes durava 120', magari chi l'ha stroncato potrebbe riprovarci con questa nuova versione, ke secondo me non ha minuti di troppo.
commento di redrum80