Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Pur conoscendo solo in parte la filmografia da regista di Clint Eastwood, credo di non sbagliarmi si finisco per definire Mystic River una delle sue regie migliori; una storia narrata nel modo corretto inserita in un'ambientazione che ne amplifica il senso e l'intensità.
Tratto dal romanzo di Dennis Lehane che, per quanto piacevole, non riesce a trasmettere attraverso le parole, la potenza che scaturisce dalle immagini di Eastwood, che si avvale di una fotografia dal tono scuro che sembra ermetizzare il racconto in modo tale da racchiuderne le sensazioni che raggiungono così picchi di tensione, in alcune scene, capaci di farti sentire la vibrazione di un'emozione fin dentro l'anima.
Il merito è anche di un cast notevole su cui spicca Tim Robbins che possiede lo sguardo allucinato di un uomo che si è perso, inghiottito da un passato opprimente che gli ha condizionato l'esistenza. Anche Sean Penn non è da meno, il duro che finge di avere un cuore è un ruolo che gli si addice ed Eastwood sa che nessun altro avrebbe potuto farlo meglio di lui. Non sono riuscita, anche dopo diverse visioni, ad incastrare, Kevin Bacon, attore dalle poche espressioni che non riesce a rientrare nella storia in modo concreto, mai.
E quando le emozioni raggiungono il loro apice, nell'ultima parte di una pellicola intensa, in quel finale frutto di tutte le tensioni che si porta dentro, hai la certezza che tutto ciò che avevi percepito era vero, che Clint ha confezionato un film capace di scardinare la ragione e portare lo spettatore ai confini dei ricordi di quei protagonisti che rendono il racconto di Lehane un viaggio angosciante ma indubbiamente bello da guardare.
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