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Mystic River

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mystic River

di ethan
9 stelle

 

A South Boston tre ragazzi, Jimmy (Jason Kelly), Sean (Connor Paolo) e Dave (Cameron Bowen), mentre incidono i propri nomi sul cemento ancora fresco di un marciapiede, vengono interrotti da due loschi figuri che, spacciandosi per poliziotti, fanno salire Dave in macchina con loro dicendogli che lo riportano a casa: in realtà i due sono pedofili che lo violenteranno e lo segregheranno in un posto per quattro giorni, fin quando lo sventurato giovane riuscirà a fuggire. Sono passati molti anni - esattamente 25 - da quel tremendo fatto e le strade dei tre, ora adulti, hanno preso direzioni diverse: Dave (Tim Robbins) ha un figlio e una moglie, Celeste (Marcia Gay Harden), donna insicura, e deve fare i conti con i fantasmi e gli incubi che lo tormentano, Sean (Kevin Bacon) è un poliziotto che lavora in coppia con Whitey (Laurence Fishburne) e vive un periodo di crisi con la moglie ed infine Jimmy (Sean Penn) ha un vissuto da delinquente, un emporio, tre figlie, la maggiore (Emmy Rossum) avuta dalla prima moglie morta e le altre dall'attuale, Annabeth (Laura Linney), donna forte e sicura di sé. Un altro evento tragico però farà si che i destini di Dave, Sean e Jimmy si reincrocino...

Clint Eastwood, giunto da anni alla piena maturità e padronanza registica, gira nel 2003 Mystic River, traendolo dal romanzo 'La morte non dimentica' di Dennis Lehane: è ancora un atto violento, prima uno stupro ora un omicidio addirittura, che fa ripartire la storia, come l'avevamo lasciata, dei tre amici, che ormai sono diventati dei semplici conoscenti (sebbene Dave e Jimmy siano parenti ma i rapporti non sono più quelli di un tempo), con il passato che, ciclicamente, torna a galla e presenta il conto e per qualcuno sarà salatissimo!

Mascherato da thriller poliziesco, il film è, in realtà, un teso, cupo ed asciutto dramma che assume ben presto i connotati della tragedia, con protagonisti individui che combattono su fronti differenti, che risultano segnati dal 'peccato originale', da una 'colpa' dalla quale non riusciranno a liberarsi, nonostante i diversi finali che il destino gli riserverà loro.

'Mystic River' può anche essere letto come metafora di un paese, l'America, che non riesce mai a distaccarsi dalla sua storia fondante, fatta di violenza, (ab)uso di armi a sproposito, soprusi e labili confini tra senso di giustizia e bisogno di legalità. Tutti questi temi vengono esposti dall'ispettore Calla(g)han con un senso della misura e del racconto encomiabili: ritmo solenne, una cinepresa molto mobile, con uso calibrato di panoramiche e dolly, plongé e controplongé, un'alternanza ben studiata tra piani e campi, dialoghi secchi e una resa straordinaria di tutto il cast in blocco.

Almeno quattro le sequenze da mandare a memoria: l'incipit, che certifica la perdita dell'innocenza dei ragazzi, con una discesa letterale negli inferi; il ritrovamento del corpo della giovane vittima femminile, in montaggio alternato con le scene della prima comunione di una delle figlie di Jimmy; la resa dei conti, in montaggio parallelo con la risoluzione del crimine e la sequenza finale della parata, beffarda, costruita senza dialoghi ma su un gioco di sguardi molto eloquenti, con la mdp che plana sulle acque del fiume a testimoniare che tutto scorre...

Sei candidature agli Oscar, ma solo due tramutatesi in statuette: a Sean Penn come attore p. e a Tim Robbins come non p., mentre le altre sono per film, regista, attrice non p. (Marcia Gay Harden) e sceneggiatura non o. (Brian Helgeland).

'Mystic River' è senza ombra di dubbio uno dei capolavori di Clint Eastwood e del cinema americano degli ultimi anni.

Voto: 9.

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