Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Definire "miope" la giuria, che lo scorso anno a Cannes ha lasciato a mani vuoti un film così importante, è volere usare un eufemismo. Perchè, è bene dirlo chiaramente, con Mystic River C. Eastwood supera se stesso e il maestro Siegel e firma un film duro, lento ed avvolgente, con un gruppo di attori toccati dalla grazia, di quelli rari che rimangono per sempre.
Lo stile asciutto, classico, fatto di campi e controcampi e di un sapiente uso del montaggio alternato, con il quale C. Eastwood affronta con straordinaria forza temi difficili quali la pedofilia, il conseguente disgregarsi di un'amicizia, il dolore straziante di un padre davanti al brutale assassinio della figlia prediletta e la perdita dell'innocenza, non solo di una piccola comunità ma di tutta una nazione, è di straordinaria efficacia, così che, per una volta, è necessario usare la parola capolavoro.
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