Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Due ore di tensione, un tris d'assi (Penn-Robbins-Bacon) come protagonisti, la regia solidissima e precisissima di Eastwood, e soprattutto una storia profondamente nera - e con derive morbose, sessuali, criminali - ambientata nella provincia americana bianca benestante. Un film dei nostri giorni diretto con mano d'altri tempi. L'idea della 'giustizia privata' che può fallire non è originalissima, ma nel contesto funziona; certo però è virato al patetico il finale in cui tutto sembra essersi aggiustato quando in realtà i fatti danno torto a tutti quanti. E che lascia in sospeso i conti con due assassini in libertà ed un cadavere abbandonato nel fiume Mystic, dettaglio ingombrante dimenticato nello stolido tripudio del ricongiungimento del poliziotto con la moglie e nella soddisfazione della certezza della verità per il padre della ragazza morta. Al di là delle questioni prettamente logche, il giudizio morale sull'America odierna è comunque ben evidente.
L'omicidio di una ragazza di 19 anni riunisce tre uomini che furono amici da bambini; uno è il padre della vittima, uno il poliziotto che indaga e il terzo il principale indiziato (insieme ad un ragazzo che presto viene scagionato). L'indagine fa riaffiorare un segreto che lo tormenta dall'infanzia, un abuso subito da due pedofili di cui sanno solamente lui e i due lontani amici. Che, coalizzatisi contro di lui, finiscono per ucciderlo e gettarlo nel fiume Mystic. La verità è però ancora lontana: ma è destinata a rimanere sepolta nel fiume e nelle coscienze dei due uomini.
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