Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Bel thriller dalle sfumature noir che lascia un senso di amarezza nello spettatore e soprattutto in tutti i personaggi coinvolti. Da un punto di vista dell’intreccio si assiste a un colpo di scena poi non tanto a sorpresa (per chi è avvezzo a un certo genere) e questo forse è l’unico rimprovero da muovere nei confronti dello sceneggiatore (Brian Helgeland). Difatti, nonostante la lunga durata della pellicola (oltre 2 ore), vi è un solo prevedibile ribaltamento (che l’assassino non fosse il personaggio interpretato da Robbins era telefonato); pertanto, credo si sarebbe dovuto inserire qualche altro snodo per rendere più piccante l’intrigo. Tralasciando questo particolare, però, lo script è assai qualitativo sia come caratterizzazione dei personaggi (psicologicamente perfetta l’idea di fare raccontare a Robbins in terza persona la vicenda dello stupro) che come indizi snocciolati lungo tutto il percorso (traballa, forse, il movente del killer).
Non si prende mai in giro lo spettatore e questo, per un giallo, è indice di qualità. Notevole il cast artistico a disposizione di Eastwood che probabilmente confeziona la sua migliore opera. Buona la regia (belle le sequenze della fuga di Dave dai pedofili) e anhce la colonna sonora (sempre di Eastwood). In conclusione un film amaro che scorre bene senza noia alcuna. Da vedere. Voto: 8
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