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Mystic River

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Mystic River

di nibacco
7 stelle

E’ tarda notte, Dave tornando a casa confuso e sanguinante, racconta alla moglie di essere stato rapinato, di essersi difeso e di averla fatta grossa. Quasi in contemporanea, arriva una chiamata al 911 che segnala un’auto abbandonata con lo sportello aperto e con del sangue sul sedile.

 

La polizia raggiunge il luogo descritto e trova all’interno dell’auto un documento a nome della 19enne Katye Markum. Scattano le operazioni di ricerca e dopo diverse ore viene rinvenuto in un fossato il cadavere della ragazza. L’ispettore di polizia Sean, già sul posto, riconosce la giovane come la figlia di Jimmy, un vecchio amico di infanzia.

 

Jimmy che gestisce un piccolo market, rimane impietrito dal dolore. Amici, parenti e vicini di casa si stringono a lui. Le indagini della polizia sono serrate ma anche Jimmy intraprende le sue deciso a trovare il colpevole. Alla fine, tutto porta a un unico indiziato, Dave.

 

Costui aveva visto la ragazza in un locale la notte prima che fosse uccisa, dava versioni discordanti a chi gli chiedeva che cosa fosse successo alla mano tumefatta, faceva discorsi strani alla moglie che, spaventata, lo abbandona insieme col figlio.

 

Ma sarà davvero lui il colpevole? Il mistero si risolverà mentre si sta consumando la tragedia sulle sponde del fiume che bagna Boston, il Mystic.

 

L’ennesimo film tratto dai romanzi di Dennis Lehane e precisamente “La morte non dimentica”. E’ la storia di tre ragazzini che crescono insieme, Sean, Jimmy e Dave, molto affiatati tra di loro e che un tragico destino separa. Si ritroveranno da adulti, ognuno con i propri tormenti. Il poliziotto Sean, in crisi con la moglie, indaga sull’omicidio della figlia di Jimmy, il quale è oppresso dall’idea che l’assassino di sua figlia possa essere Dave, a sua volta in fuga dal suo orrendo passato di vittima di abusi sessuali.

 

Una narrazione ben diretta da Clint Eastwood, ma niente di nuovo. Tematiche come abusi sessuali che sfociano in disturbi psicologici anche gravi, ex galeotti in cerca di redenzione ma che continuano a mettersi sopra la legge, sono state viste e straviste. Tante scene risultano statiche e abbastanza prevedibili.

Un thriller dove il colpo di scena finale risulta vano se lo spettatore è attento a cogliere un passaggio importante alle prime scene del film.

 

Osannato dalla critica, il film ottiene due Oscar e due Golden Globe. I premi vanno rispettivamente a Sean Penn e Tim Robbins. Grande performance per Kevin Bacon, che meritava anche lui l’oscar, se non altro per “fair play”.

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