Regia di Denys Arcand vedi scheda film
Il titolo si riferisce all'"americanizzazione" di tutto ciò che ci circonda,secondo il protagonista Rémy,a partire dalla cultura.Problemino mica da poco,questo;ma sono molti i temi sollevati da questa commedia drammatica di Denys Arcand,che ha dichiarato di non voler fare un vero e proprio seguito del suo titolo più conosciuto,"Il declino dell'impero americano",ma piuttosto un nuovo film con gli stessi personaggi invecchiati di quasi vent'anni e alle prese con disillusioni e riconciliazioni.La cosa più apprezzabile de "Le invasioni barbariche" è il punto di vista laico nel trattare temi importanti,soprattutto quello della morte che sta per arrivare,scegliendo un percorso sì intellettuale,dato che il film si occupa di un gruppo di ex-sessantottini riunitisi per accompagnare uno di loro verso la fine,ma non intellettualistico o compiaciuto della propria cerebralità.L'impressione generale è quella di tanti personaggi giunti a un punto in cui dogmi e ruoli,che condizionano le loro vite,non sono più così forti da non permetter loro almeno di porsi qualche dubbio.E controllando bene il rischio patetismo,Arcand guida il suo affiatato cast nell'indurre lo spettatore a fare le sue riflessioni sui temi accennati o posti sullo schermo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta