Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
di rigore kubrickiano, infallibile nella frammentazione spazio-temporale, sul filo pericoloso dell'esercizio di stile, e' un racconto fenomenologico che rifiuta psicologie e retorica. Il quadro sociale che emerge e' esattamente quello che risulta dall'evidenza dei fatti, dall'ineluttabilita' della vicenda narrata. Il finale da' senso e valore all'intero film. Contiene momenti altissimi. Ricorda un po' "Benny's Video" di Haneke
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