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Elephant

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Elephant

di christianus
stelle

Una proposta di interpretazione del film: i due omicidi non potrebbero avere una sorta di funzione espiatoria e liberatrice nei confronti dell' universo che decimano? In fondo, ciò che viene presentato è un mucchio di persone infelici, la cui vita è fatta di ombre, spesso inquietanti, prive di una via d'uscita. L'arrivo dei giustizieri/giustiziatori non può essere un fatto etico? Non stiamo assistendo ad un paradosso: i filonazisti assassini compiono una sacrosanta epurazione di un mondo altrettanto intollerabile per noi, più ancora di quanto appaia ai loro occhi? Mi pare che la potenza del film sia soprattutto persuasiva; Gus sembra presentarci tutti gli ingredienti che rendono plausibile una strage assurda, tanto che il finale sembra essere necessario.
Quando Michelle per la prima volta si gira verso la telecamera, subito dopo aver cominciato a riporre i libri sullo scaffale (poi scopriremo che ha davanti Alex, armato di tutto punto che la sta per uccidere) la telecamera stacca sulla scena della doccia, dove i due ragazzi nudi amoreggiano. Poco prima nello spogliatoio le compagne insinuavano che Michelle non aveva mai visto un ragazzo nudo. Ora il montaggio sembra farle lanciare uno sguardo sui corpi nudi dei due assassini. Non si tratta di una funzione catartica? Il personaggio non viene così risolto, dopo essere stato problematizzato?
Se ci pensate, in ogni storia avviene qualcosa di analogo. L'incontro-scontro con chi dà la morte acquisisce i connotati simbolici dell'epilogo della propria vicenda, di cui lo svolgimento del film aveva tratteggiato l'essenza. E' troppo ardito un paragone con l'Inferno?
E che ne diciamo del personaggio di John? Perchè incontra Alex mentre sta per iniziare la carneficina, e lui non solo lo lascia vivo, ma gli suggerisce la via della salvezza? E' una mia idea o si tratta del personaggio più positivo, che ha maggiormente risvegliato empatia nello spettatore?
L'inquadratura finale, un pallido sole che non riscalda ma la cui presenza si intravede dietro le nuvole, non potrebbe essere un segno ottimistico (il cielo iniziale, sotto il quale si percepisce la presenza indistinta degli studenti che sembrano divertirsi spensierati e positivi farebbe allora da contraltare)?
Un' ultima idea: il successivo Last Days, non potrebbe essere nuovamente visto come una serie di 'buoni motivi per morire' attraverso la presentazione di una carrellata di personaggi-mostro presentata con occhi da entomologo?

Su Gus Van Sant

Vedo sempre più una costante nel cinema di Gus Van Sant. Ogni volta presenta una situazione che precipita. Da un incipit carico di presentimenti, che contiene in nuce tutti gli elementi del climax drammatico, si procede inesorabilmente verso la tragedia, della cui inevitabilità ci si persuade vieppiù. Forse per questo taluni hanno la sensazione che in questi film "non accada nulla": perchè il finale è già dato, e, da un punto di vista esclusivamente narrativo, il corpo del film sembra un "girarci intorno". Insomma, una specie di tragedia classica, in cui epilogo e prologo sono invariabilmente saldati (vedi i cieli di Elephant).

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