Regia di Mark Anthony Green vedi scheda film
Opus - Venera la tua stella (2024): locandina
AL CINEMA
"L'umiltà, anche quando è alla mercé di contadini, è nobiltà"
"Cesar's request" è il nuovo progetto musicale di Alfred Moretti (John Malkovich, straripante ma necessario in un ruolo che pochi avrebbero potuto sostenere quanto ad appeal e ghigno malefico).
Si proprio lui. Cesar Moretti.
La superstar del pop degli anni '90 che, dopo 30 anni di ritiro senza lasciare tracce, spunta dal nulla per annunciare, con comunicati sapientemente indirizzati, l' imminente us ita di un suo nuovo album.
La notizia, rivoluzionaria, provoca una tempesta mediatica ed una euforia senza precedenti.
Opus - Venera la tua stella (2024): Ayo Edebiri, John Malkovich
Moretti invita sei ospiti a partecipare a una festa di ascolto nel suo maniero sito in pieno deserto dello Utah: la giovane ma tosta giornalista di none Ariel (Ayo Adebiri) e il suo capo Stan, la conduttrice di talk show Clara (Juliette Lewis), l'influencer Emily, la paparazza Bianca e il conduttore radiofonico Bill.
Una volta arrivati ??al complesso, diventa palese che Moretti ha creato in quel luogo disabitato una vera e propria setta, composta da adepti noti come "levelisti", che indossano uniformi identiche e si comportano in modo strano.
Mentre Moretti conquista con i suoi modi bizzarri gli altri ospiti, Ariel è sospettosa e inizia a indagare sulla setta.
Quella notte, mentre fa un massaggio, Bill viene ucciso da Moretti e da un gruppo di Levelisti.
Opus - Venera la tua stella (2024): locandina
Opus - Venera la tua stella (2024): Ayo Edebiri
Sarà l'inizio di un incubo folle, a danno dei sei ingenui invitati. Ma almeno Ariel saprà reagire. Il carisma di John Malkovich, quello che gli ha permesso di essere probabilmente l'unico attore a figurare come nome in un film di cui è protagonista (Essere John Malkovich di Spike Jonze, ovviamente) è perfetto per risultare azzeccata la scelta di averlo come protagonista sulfurei, eccentrico e pazzo completo.
Il ruolo da guru gli si disegna addosso alla perfezione da decenni.
Per il resto il film, diretto senza particolare ispirazione o verve innovativa dal debuttante Mark Anthony Green, è ben poca cosa, sia come thriller, un poco fiacco nel suo prediligere una certa grossolana forma di grottesco, sia come studio sociologico di una società che si nutre di miti e leggende senza mai essere in grado di discernere con la propria testa e consapevolezza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta