Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
il film sembra prendere lo schema da uno dei tanti film americani dove un team deve superare una prova passando attraverso conflitti e riconciliazioni per approdare poi al successo. Questo meccanismo ha sempre generato coinvolgimento nel pubblico dove mai come in questo momento storico l'individualismo e la solitudine devono essere esorcizzati attraverso un momento corale di raggiungimento di un obiettivo attraverso un azione comune.
L'eccezione del film è che il dream team è solo femminile e tutta la narrazione molto schierata si dipana attraverso situazioni e dialoghi con una profondita' psicologica un po' superficiale e densa di luoghi comuni.
Narrazione schierata dove gli uomini sono riportarti con personaggi o violenti o passivi o insignificanti o distanti o toy boy quasi a voler riscattare il mondo femminile attraverso una svalutazione del mondo maschile. Una piccola grande vendetta.
La storia è un po' una autocelebrazione del mondo del regista dove probabilmente le donne sono le uniche portatrici di saggezza e creativita', tanti luoghi comuni in un panorama ristretto che ammicca alla platea delle donne e uomini al seguito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta