Regia di Albino Principe vedi scheda film
Per dimenticare le sue pene d'amore coniugale, un'olandese va in vacanza in Italia. I pretendenti non le mancheranno neppure qui, ma la ragazza farà ritorno dal marito al suo Paese portando con sé un orfanello.
Con questa pellicola l'attore Albino Principe, dopo quasi un quarto di secolo trascorso davanti alla macchina da presa, decide di passare dietro di essa; è un esordio registico francamente poco memorabile, nel quale le idee latitano e l'obiettivo pare evidentemente quello di andare incontro ai gusti di un pubblico dalle richieste semplici: un'ora e mezza di intrattenimento, in sostanza, a base di buoni sentimenti e dallo scontato lieto fine. Di Nino Salvo, Giulio Tedeschi e Mario Florian la sceneggiatura, tratta da un soggetto dello stesso Principe; qualche attore da commedia leggera (Mario Carotenuto, Dolores Palumbo, e c'è anche un giovanissimo Nando Angelini) risolleva il lato 'brillante' del lavoro, mentre la protagonista è la non impressionante Marian De Koning, che ebbe un ruolo in quello stesso anno anche in Arrivederci Firenze di Rate Furlan e poi scomparve dagli annali cinematografici; altri interpreti: Aldo Pensa, Adriano Cecconi, Mara Berni, Mario Cecchi e il piccolo Gianni Gori. Le Vacanze romane di William Wyler (1953) erano decisamente un'altra cosa. 2,5/10.
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