Regia di Franco Montemurro vedi scheda film
Un grosso furto di preziosi gioielli. Una sparatoria con morti. Una banda di ladri internazionali. Un ricettatore tunisino in attesa della refurtiva. La morte del bandito che deve incontrare il ricettatore. I complici del bandito, così come la polizia, non hanno dubbi: il tunisino è il colpevole.
Una coproduzione italo-tunisina, caratteristica che già rende peculiare la pellicola, per la quarta regia di Franco Montemurro; Un corpo caldo per l'inferno è un noir-gangster movie con intreccio giallistico meno banale del prevedibile, realizzato con mezzi spartani e poche idee a parte quelle sul copione. Un prodotto firmato dal regista insieme a Gianfranco Clerici, con la collaborazione di Georges Reville per i dialoghi e la partecipazione aggiuntiva di Luigi Capuano per il soggetto. Un film assolutamente alimentare, sebbene ancora oggi abbastanza vivace e con una manciata di interpreti rastrellati tra le seconde linee del cinema nostrano: Jean Valmont, Krista Nell, Tullio Altamura, Aldo Bufi Landi, Franco Ressel e ancora George Patton e John Benedy. Montemurro fa il suo, senza infamia e senza lode; la sua lunga esperienza come aiutoregista non ha però mai dato gli sperati frutti e il successivo Zorro marchese di Navarra (1969) segnerà il suo addio alla macchina da presa. Il ritmo qui è accettabile (non eccelso, insomma) e l'intreccio sonnolento tranne il valido, movimentato incipit e la bella e inattesa risoluzione finale, che fa guadagnare qualche punto a un lavoro nel complesso non molto memorabile. 3/10.
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