Regia di Hector Babenco vedi scheda film
Film carcerario una volta tanto non americano in cui tutto viene filtrato dal personaggio del medico che vuol fare prevenzione contro l'AIDS.Il carcere è un vero e proprio girone infernale con persone di tutte le risme ammassate come bestiame nelle stalle(in confronto l'Alcatraz di Eastwood e Siegel sembra un albergo cinque stelle extralusso).Le condizioni sono disumane e la descrizione(a tratti compiaciuta) è ricca di particolari;Babenco descrive le vite di alcuni detenuti(con un uso un po' meccanico del flashback) fino all'esplosione della violenza da parte dei poliziotti facendoci sapere che 111 detenuti sono rimasti uccisi e neanche un poliziotto è stato ferito(anzi adombra pesantemente il sospetto di esecuzioni sommarie).La cinepresa segue le facce i gesti non ci risparmia brutture di ogni genere(e qui forse è il limite del film)limitandosi a documentare visivamente questo angolo dimenticato di mondo e ricordandoci che il Brasile non è solo carnevale di Rio o spiaggia di Copacabana e non esistono solo i calciatori che riescono a emanciparsi dalle favelas:purtroppo la maggior parte non ce la fa.....
regia quasi invisibile ,uso un po' meccanico del flashback
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