Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Sensazionalistico, urlato, implausibile e improbabile, spettacolarizzato e abbellito nei modi tipicamente hollywoodiani, semplicistico e con alcune forzature facilmente consolatorie, eppure con tutte queste difettose caratteristiche, è grazie anche agli interpreti con un Al Pacino in stato di grazia da manuale della recitazione, e alla regia di Jewison in crescendo(grazie anche alla bella colonna sonora di Dave Grusin) del giusto pathos e degli affondi emotivi, un film che è rimasto e non si dimentica. Ancora oggi probabilmente il miglior film americano "moderno", sul difficile mestiere di avvocato, se fatto con coscienza.
Jack Warden come giudice ormai impazzito, ma inattaccabile e irremovibile per l'indubitabile ruolo di potere che ha, si rivela avere alcune delle scene più indimenticabili. E ricorda purtroppo alcuni magistrati veri soprattutto dalle nostre parti.
Mostra anche un certo coraggio dettato dalla follia e dal suo feticismo americano per le armi, come quando unico supporta Pacino nel riuscire a sopraffare Jeffrey Tambor impazzito, con una borsa di cuoio di avvocati, e che si era messo a lanciare come dischi tutti i piatti della mensa del tribunale in un corridoio, rischiando di farsi abbattere dalla polizia armata.
John Forsythe che aveva sempre interpretato ruoli integri e moralmente ineccepibili di bravo americano dal buon senso, in tanto cinema anni '50 e '60, ottima scelta per il ruolo dell'infido e putrido giudice Flanagan, oltretutto maniaco sadomasochista.
Molti i momenti drammaticamente riusciti, bella e con un parziale senso all'epoca di novità l'ambientazione a Baltimora dovuta allo sceneggiatore Barry Levinson.
John Nada
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