Regia di William Wyler vedi scheda film
Un industriale americano liquida la fabbrica di automobili alla quale ha dedicato vent’anni e inaugura la sua esistenza da pensionato partendo con la moglie per un lungo viaggio in Europa; ma lei, che è più giovane di lui e vuole godersi la vita, si lascia incantare dal bel mondo (nel senso che il titolo italiano si occupa subito di precisare). È tratto da un romanzo di Sinclair Lewis (che non conosco), ma sembra un Henry James piuttosto scolastico: la storia di un’americana ammalata di Europa (o meglio, dell’idea convenzionale che se ne è creata: un posto pieno di aristocratici debosciati) e del marito riluttante che cerca di adeguarsi ai suoi gusti solo per compiacerla. Entrambi sono provincialotti: solo che lui è ben contento di esserlo, mentre lei cova un’insoddisfazione che le sarà fatale. Però i passaggi narrativi sono troppo bruschi: all’inizio la coppia sembra in piena luna di miele, subito dopo lei si mette a flirtare con chiunque le capiti a tiro, ed è frettoloso anche l’innamoramento di lui per un’altra che conosce appena. In compenso, proprio nell’ultima scena, viene evitato il finale familista che sembrava già scritto.
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